Mentre molti Paesi del mondo vanno lentamente allentando le misure di contenimento del coronavirus, alcuni indicatori in Germania fanno temere un rimbalzo dei casi invitando alla prudenza. L'istituto tedesco Robert Koch ha registrato una ripresa del tasso dei contagi: 1,1 contro lo 0,65 di mercoledì scorso, una situazione che - dice - andrà monitorata con grande attenzione nei prossimi tre giorni.
E a Wuhan, la città cinese focolaio del virus, si registra un nuovo caso dopo settimane: era dal 4 aprile che non c'erano nuovi infetti. A Seul, intanto ieri si è deciso di richiudere bar e discoteche, dove sono nati nuovi focolai.
La Germania procede ad ampi passi lungo la fase 2, con progressive aperture già dal 20 aprile. E il 6 maggio si è decretata la svolta: con la decisione di delegare i laender a decidere le date per riaprire ristoranti, hotel, negozi e asili nido (le scuole sono già riaperte, a scaglioni, dal questa settimana). Addirittura la Bundesliga, pur fra le polemiche, riprenderà a porte chiuse dal 16 maggio. E a molti non basta: durante il fine settimana migliaia di persone sono scese in piazza in varie città tedesche e in Svizzera per sollecitare una maggiore libertà di movimento. A Berlino e Monaco ci sono stati anche scontri con la polizia. Estremisti, riferiscono le autorità, ma anche gente comune.
Il numero delle persone contagiate dal coronavirus nel mondo ha superato i quattro milioni, tre quarti dei quali registrati tra Europa e Stati Uniti. E' quanto emerge da un conteggio dell' Afp sulla base di dati forniti da fonti ufficiali. Secondo gli ultimi bilanci, il numero dei casi accertati nel mondo ammonta ad almeno 4.001.437. I morti sono 277.127.
L'Europa è il continente più colpito (1.708.648 contagiati e 155.074 morti), seguito dagli Stati Uniti, dove nelle ultime 24 ore si registrano più di 25.000 nuovi casi, un livello che ha portato il totale dei contagi nel Paese oltre la soglia di 1,3 milioni. Emerge dal conteggio dell'università Johns Hopkins. I nuovi casi confermati sono stati 25.621, con un totale che segna adesso quota 1.309.541. I morti sono 78.794.
Continua a scendere il numero dei decessi giornalieri provocati dal coronavirus in Spagna: secondo i dati resi noti oggi dal premier Pedro Sánchez, nelle ultime 24 ore sono morte nel Paese 143 persone, pari a un calo di oltre il 20% rispetto alle 179 persone decedute nelle 24 ore predenti e il livello più basso mai registrato dal 18 marzo scorso. Il totale dei decessi in Spagna, riporta il quotidiano El Pais, passa così a quota 26.621, a fronte di 224.390. Le persone guarite finora sono 136.166.