Salgono a 11 le persone fermate nell'ambito delle indagini sulla decapitazione, venerdì, di un professore di storia nella banlieue di Parigi, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie.
L'ultimo finito in stato di fermo è una persona che era vicina al giovane killer Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov. Diverse persone della famiglia del diciottenne di origine cecena - i suoi genitori, il nonno e il fratello di 17 anni - ma anche amici e conoscenti, sono tra i fermati, insieme con il padre di una studentessa della classe del prof e a un islamista molto attivo, Abdelhakim Sefrioui, che lo aveva accompagnato dalla preside per protestare contro la lezione sulla libertà d'espressione.
Oggi alle 15, a place de la Republique, Charlie Hebdo e diverse associazioni e sindacati di insegnanti si sono dati appuntamento per una manifestazione-omaggio al professore di storia ucciso, Samuel Paty. Analoghe iniziative sono in programma a Lione, Tolosa, Strasburgo, Nantes, Marsiglia, Lille e Bordeaux.
Il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard, ha confermato che il killer del professore di storia Samuel Paty era ceceno, nato nel marzo 2002 a Mosca e ha aggiunto che si chiamava Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov. Ricard ha aggiunto che non era segnalato dai servizi come a rischio radicalizzazione, era noto per piccoli reati e "beneficiava in Francia dello status di rifugiato".
"La sorellastra del padre che ha pubblicato il video su Youtube" in cui si contesta la lezione del professore decapitato sulla libertà d'espressione "ha fatto giuramento di fedeltà all'Isis ed è partita per la Siria. E' oggetto di mandato di cattura", ha detto il procuratore antiterrorismo, Jean-Francois Ricard, in una conferenza stampa a Parigi.
#jesuisprof è già questa mattina l'hashtag più diffuso sui social francesi dopo la decapitazione del professore che aveva mostrato in classe caricature di Maometto agli allievi in banlieue di Parigi. Su Twitter dilagano messaggi di sostegno alla libertà d'espressione e di orrore per l'azione compiuta dal diciottenne di origine cecena di cui è stata confermata l'identità. Il giovane che ha decapitato l'insegnante, confermano fonti dell'inchiesta, era noto alla polizia per reati comuni ma non era mai stato arrestato e non era sospetto di radicalizzazione. Fra le 9 persone in stato di fermo questa mattina ci sono 2 genitori di studenti del professore ucciso, un uomo e una donna, che avevano avuto una lite con l'insegnante sulle caricature di Maometto mostrate in classe. Stando a BFM-TV, fra gli arrestati ci sono 4 membri della famiglia del killer, i genitori, il nonno e il fratello di 17 anni, tutti arrestati ad Evreux, dove abita la famiglia. L'abitazione è stata accuratamente perquisita. Fra i fermati ci sono anche il padre autore del video circolato su Youtube in cui si lamenta della lezione sulla libertà d'espressione del professor Paty e un amico che l'aveva accompagnato ad incontrare il preside per esprimere la sua protesta. Nel primo pomeriggio è annunciata una conferenza stampa del procuratore antiterrorismo, Jean-Francois Ricard.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron si è recato ieri sul luogo dell'attacco: "Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia, che siamo con loro, la nazione tutta intera sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli, per permettere loro di fare il loro mestiere che è il più bello che esista". "Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi". "Faremo quadrato, non passeranno, l'oscurantismo e la violenza non trionferanno, non ci divideranno", ha assicurato il presidente lanciando un fortissimo appello all'unità della nazione e promettendo "atti di fermezza" contro il terrorismo.
L'Eliseo ha fatto sapere che sarà organizzato "un omaggio nazionale" all'insegnante. La cerimonia, di cui non è stata fissata ancora la data, sarà organizzata insieme con la famiglia del professor Samuel Paty. Il presidente, Emmanuel Macron, si è recato ieri sera sul luogo dell'omicidio, a Conflans-Sainte-Honorine, dove ha denunciato "un chiaro attentato islamista". In un tweet, il primo ministro Jean Castex ha ribadito stamattina che "i nostri insegnanti continueranno a risvegliare lo spirito critico dei cittadini della repubblica, ad emanciparli da tutti i totalitarismi e da tutti gli oscurantismi". "Non abbiamo nessuna intenzione di non reagire di fronte a queste azioni inammissibili", ha aggiunto".