Brian Urquahrt, il "James Bond delle Nazioni Unite", il padre di 'cashi blu' che ha servito l'organizzazione mondiale per la pace dal 1945, anno della fondazione, ed è stato protagonista di episodi rocamboleschi degni dei film di 007, è morto a 101 anni nella sua casa di Tyringham in Massachusetts. "Nessuno nella storia dell'Onu ha lasciato un segno maggiore", ha detto il Segretario Generale Antonio Guterres apprendendo della scomparsa di uno dei primi funzionari dell'organizzazione. Sempre Guterres, nel messaggio di condoglianze alla famiglia, ha ricordato il ruolo di Sir Brian nella definizione della missione dei caschi blu: assieme all'americano premio Nobel per la pace Ralph Bunche, Urquahrt può essere considerato il padre del moderno peacekeeping. Nella sua lunga carriera di servitore della pace Sir Brian fu rapito e selvaggiamente picchiato dai ribelli del Congo, saltò da un aeroplano e si salvò nonostante il paracadute si fosse aperto solo in parte. "Una volta scolò una bottiglia di whiskey per evitare il congelamento durante un volo 'sotto zero' durante una tormenta per andare a trovare Yasser Arafat", ha ricordato il New York Times: "Avevamo una scelta", avrebbe detto Sir Brian al capo dell'Olp, che era rigorosamente astemio, dopo l'atterraggio dell'aereo incrostato di ghiaccio a Beirut: "Arrivare ubriachi o morti". Urquahrt incarnava qualità simili a quelle che Ian Fleming aveva visto in Bond: distinto, flemmatico, amante dell'avventura ma anche e soprattutto devoto servitore della cosa pubblica. Nel 1945 aveva lavorato per il comitato fondatore dell'Onu, organizzato la prima riunione dell'Assemblea generale a Londra e contribuito a scegliere New York come sede permanente dell'organizzazione. Aveva successivamente fatto da braccio destro di cinque segretari generali: dal primo, il norvegese Trygve Lie, al peruviano Peres de Cuellar, passando per lo svedese Dag Hammarskjöld, il birmano U Thant e l'austriaco Kurt Waldheim. Per 12 anni era stato numero due dell'Onu, ereditando nel 1974 il posto di Ralph Bunche come sottosegretario per gli affari politici dopo due anni da assistente segretario generale. Con Bunche aveva concepito il ruolo delle forze di pace, articolando i principi del loro mandato: entrare in zone di guerra solo dopo un vasto accordo politico e l'uso della forza solo come ultima risorsa. Amava definire i soldati del Palazzo di Vetro "un esercito senza nemici, solo difficili clienti" e fu lui a volere che indossassero l'elmetto blu per distinguersi dai veri combattenti.