Si fa strada l'ipotesi che Donald Trump venga 'cacciato' dalla Casa Bianca prima della scadenza naturale del suo mandato, il prossimo 20 gennaio, giorno del giuramento del neopresidente Joe Biden e del suo insediamento alla Casa Bianca. La leva per rimuovere dal suo incarico il presidente uscente potrebbe essere il 25esimo emendamento della Costituzione americana.
Nel dettaglio prevede che il vicepresidente (in questo caso Mike Pence) prenda i poteri del Commander in chief come facente funzioni nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico per incapacità manifesta o malattia. A differenza dell'impeachment, dunque, le norme del 25esimo emendamento consentono di rimuovere il presidente senza che sia necessario elevare accuse precise.
E' sufficiente che il vicepresidente e la maggioranza del governo trasmettano una lettera al Congresso sostenendo che il presidente non è più in grado di esercitare i poteri e i doveri legati al suo incarico. Se poi il presidente si oppone alla sua rimozione, la decisione spetta alla Camera dei Rappresentanti del Congresso (oggi in mano ai democratici) che deve esprimersi con una maggioranza dei due terzi dei voti.
Il caso più noto in cui si è fatto ricorso a questo emendamento è quando il vicepresidente Gerald Ford nel 1974 prese il posto di Richard Nixon, dimessosi dopo essere stato travolto dallo scandalo del Watergate. Il 25esimo emendamento può essere applicato anche per un breve periodo di tempo: il vicepresidente George H. Bush nel 1985 fu presidente per alcune ore quando Ronald Reagan fu operato con anestesia generale.
Simile situazione quando il vicepresidente Dick Cheney nel 2002 rimpiazzò per alcune ore il presidente George W. Bush, sottoposto a operazione chirurgica.