E' una sequenza ininterrotta di dichiarazioni contraddittorie quella che viene oggi dalle autorità russe, nel giorno in cui sono ripresi i negoziati con la controparte ucraina in Bielorussia: da un lato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov si è detto sicuro che una soluzione diplomatica può essere trovata, anche con la Nato, dall'altro il presidente Vladimir Putin, in un nuovo colloquio durato un'ora e mezza con il suo omologo francese Vladimir Putin ha affermato che Mosca continuerà "senza compromessi" in quella che continua a definire la "campagna militare speciale" per raggiungere i suoi obiettivi. Anche Lavrov ha accompagnato le sue apparenti aperture a nuovi attacchi contro gli Usa, accusati di "dominare l'Europa" come fecero Napoleone e Hitler, e all'Occidente intero, che a suo parere starebbe pensando a una "guerra nucleare". Da parte sua il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto come fake news le notizie su una possibile introduzione della legge marziale in alcune regioni russe e sul divieto agli uomini in età di leva di lasciare il Paese. "Questa è una notizia falsa, sta circolando sui social network e rimbalza tra la gente. Si dovrebbero trattare queste informazioni con molta attenzione e non cadere vittime di voci e falsità", ha detto Peskov ai giornalisti citato dalla Tass. Continua intanto la fuga dalla Russia dei grandi gruppi industriali ed economici stranieri: oggi è toccato a Toyota e Volkswagen annunciare la sospensione della produzione e all'Ikea dare notizia della chiusura dei suoi punti vendita. Mentre la Borsa di Mosca rimane chiusa per il quarto giorno consecutivo. Prosegue anche la stretta delle autorità sui mezzi d'informazione indipendenti. Oggi hanno sospeso l'attività la radio Eco di Mosca e la televisione Dozhd, delle quali il Procuratore generale aveva chiesto nei giorni scorsi la chiusura. Il sito Meduza afferma di avere ancora poco tempo prima di dover cessare la sua attività.