La prima ballerina Anastasia Gurskaya è riuscita a fuggire in tempo, il suo collega Oleksii Potiomkin ha scelto di scendere in battaglia, postando una foto in mimetica sui social. Artem Datsishin invece, primo ballerino dell'Opera di Kiev, non ha neanche fatto in tempo a capire come muoversi, perché i missili russi lo hanno colpito solo due giorni dopo l'avvio delle ostilità, ferendolo gravemente: tre settimane dopo, si è spento in ospedale.
Ora il mondo dell'arte lo piange, insieme all'attrice, molto nota in patria, Oksana Shvets. Resta la commozione sui social dei tanti che li conoscevano e ammiravano o che semplicemente rimangono attoniti di fronte agli orrori di un conflitto che oltre a tanti civili, donne e bambini, si porta via anche il talento. Ne aveva tanto Artem Datsishin. A 43 anni era tra i più apprezzati ballerini sulla scena mondiale. Il suo romanticismo, la sua classe, la brillantezza espressiva restano immortalati nei ruoli del principe Sigfrido nel Lago dei cigni o del guerriero Solor in La Bayadère. Così come ne Lo schiaccianoci, La bella addormentata nel bosco, Giselle e Romeo e Giulietta. Non ci sono grandi balletti che non abbia portato nelle tournee in giro per il mondo, dall'Europa agli Stati Uniti, fino al Giappone. Nato a Kherson, sul Mar Nero, altra città martoriata dalle bombe, aveva vinto il premio Serge Lifar nel 1996 e il Rudolf Nureyev nel 1998.
"Grande artista e uomo meraviglioso", lo ricorda il direttore dell'Opera Nazionale dell'Ucraina, Anatoly Solovyanenko. "Addio amico mio, non riesco a esprimere il dolore che sento", piange Artem Datsishin, sua collega di Kiev. Il cordoglio supera le barriere. "E' un dolore insopportabile", scrive il grande coreografo russo Alexei Ratmansky, già direttore della compagnia di ballo del teatro Bolshoi. La guerra ha terremotato il mondo della danza, spingendo la prima ballerina del Bolshoi Olga Smirnova, che ha condannato apertamente la guerra, a lasciare nei giorni scorsi il teatro moscovita per entrare nel Balletto nazionale olandese. Non così l'altro talento della danza, Sergei Polunin, nato nella stessa città di Datsishin, ma russo per scelta e sostenitore di Putin tanto da tatuarsi il suo volto, che ha deciso, ufficialmente per un infortunio, di dare forfait allo spettacolo in programma il 9 e 10 aprile al teatro degli Arcimboldi di Milano.
Ad unire russi e ucraini nel nome della pace sarà, invece, il San Carlo di Napoli, che ospiterà stelle mondiali dei due Paesi, compresa Gurskaya, il 4 aprile nel 'Ballet for peace'. Sotto le bombe cadute su Kiev è morta anche Oksana Shvets, 67 anni, nota in patria per il suo lavoro sul grande schermo e nel teatro. Aveva studiato presso lo studio teatrale Ivan Franko e l'Istituto statale di arti teatrali di Kiev prima di intraprendere una carriera decennale. Aveva lavorato in numerosi teatri del suo paese come il Ternopil Music and Drama Theatre e il Kiev Theatre of Satira.
Oltre al teatro, aveva interpretato anche serie tv come la lunga saga familiare 'Dom s liliyami'. Veterana del palcoscenico e dello schermo, all'attrice era stato conferito uno dei più alti riconoscimenti artistici nel suo Paese. Non è la prima star della recitazione ucraina a morire in guerra. L'attore Pasha Lee è stato ucciso all'inizio del mese mentre difendeva, secondo un post su Facebook dell'Odessa International Film Festival, il suo paese dalle truppe russe.