"Non sono stati trovati materiali pericolosi sul luogo dell'incidente aereo". Lo ha affermato un portavoce dei vigili del fuoco greci dopo le prime indagini intorno al relitto del cargo ucraino carico di armi precipitato ieri notte a Kavala. Ed è stato recuperato uno dei corpi degli 8 membri dell'equipaggio rimasti uccisi nello schianto, ha aggiunto, come riportano i media locali. Le indagini si erano concentrate su una sostanza bianca trovata vicino a luogo dell'incidente, che aveva fatto temere a una fuga di materiale tossico.
I soccorritori all'inizio non si erano avvicinati oltre i 50 metri dall'aereo, perchè la sostanza bianca sparsa sul terreno provoca bruciore agli occhi e alle labbra di chi vi si avvicina. Il sindaco di Pangai, Filippos Anastasiadis, ha vietato la circolazione di tutti i mezzi agricoli e pedoni nelle aree rurali delle comunità locali di Antifilippi e Paleochori. Il governatore regionale della Macedonia orientale e della Tracia, Christos Metios, ha affermato di essere in attesa di valutazioni di esperti sul fatto che il materiale bellico trasportato dall'aereo da trasporto sia pericoloso per la sicurezza pubblica.
Le autorità greche dell'area dove si è schiantato l'aereo che trasportava armi dalla Serbia, ufficialmente destinate al Bangladesh, hanno invitato la popolazione in un raggio di due chilometri a rimanere in casa con le finestre chiuse per la possibile presenza a bordo di sostanze chimiche pericolose.
La compagnia aerea ucraina Meridian ha confermato l'incidente avvenuto ieri sera nel nord della Grecia che ha coinvolto un suo Antonov An-12, sottolineando che tutti gli otto membri dell'equipaggio deceduti erano cittadini ucraini: lo ha reso noto a DW l'amministratore delegato di Meridian, Denys Bogdanovych, riporta Ukrinform. Bogdanovych non ha fornito informazioni sul carico dell'aereo, aggiungendo che "i dettagli sono in fase di chiarimento". Secondo la Meridian, il disastro è stato causato da un guasto tecnico.
Il cargo aveva come destinazione finale Dacca con scalo tecnico ad Amman, in Giordania.
Il ministro Sefamovic ha anche smentito categoricamente notizie apparse su media serbi e internazionali secondo cui sull'aereo precipitato vi fossero armamenti serbi destinati all'Ucraina. "Si tratta di notizie assolutamente inesatte e in mala fede", ha spiegato, sottolineando che dalla Serbia "esportiamo armamenti solo in linea con le autorizzazioni internazionali, con acquirenti autorizzati, una pratica che continueremo a proseguire anche in futuro".
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