"Bisogna accelerare sui piani, non ripensare o ricominciare da capo. Se c'è qualcosa di concreto da modificare, le porte a Bruxelles son aperte: ma per cose limitate, non per ricominciare da capo un programma da cui dipende la sorte della economia europea". Lo dice il commissario Ue, Paolo Gentiloni, al Meetuing di Rimini. "Se dobbiamo correggere correggiamo, ma non dobbiamo ricominciare da zero".
Sul fronte del Pnrr, "è una corsa contro il tempo. Chiunque conosce l'Italia sa della difficoltà dell'attuazione di questi programmi" di sostegno e rilancio "in termini di burocrazia e di passaggi da affrontare. E' una corsa contro il tempo per avere non politiche di austerità" ma espansive, sottolinea Gentiloni.
"Stiamo attraversando come economia europea acque molto agitate, con inflazione e alti costi delle energie, ma ancora abbiamo la possibilità di scommettere sul fatto che un certo livello di crescita possa essere tenuto. Dipende dal Pnrr. L'Appello della Commissione è: attuiamo questo programma Next generation EU. Mai come oggi disporre di queste risorse è fondamentale. Possiamo discutere con i diversi governi qualche concreto aggiustamento mirato, qualcuno ce lo ha già chiesto, ma non si ricomincia da zero: si va avanti e le correzioni da fare, se necessarie, si fanno in corsa", spiega poi Gentiloni.
"Non siamo condannati alla austerità. Ci vuole prudenza, ma abbiamo un piano di 40 miliardi all'anno legato a investimenti e riforme", assicura Gentiloni.
"Oggi all'economia Ue serve che non si rassegni. Next generation permette di spendere non per scavare buche e poi riempirle ma per obiettivi di futuro. Non bisogna mai sottovalutare i piani di Recovery e il fatto che questo vero e proprio esame di maturità per la Ue emettendoli sarà prevalentemente in lingua italiana: il successo sarà determinato in maniera molto larga dal fatto che l'Italia avrà successo nel sul Pnrr. Senza il successo italiano, il successo del programma europeo sarà impossibile", sostiene il commissario Ue.
Guardandpo alla guerra in Ucraina, "viviamo il tempo dell'incertezza e anche della riscoperta della nostra fragilità. L'Europa nasce dal rifiuto della guerra. Ma quel rifiuto non è mai definitivo. Diceva il cancelliere" tedesco "Helmut Kohl che gli spiriti del male non sono stati banditi per sempre dall'Europa. A noi tocca il compito di evitare il ritorno degli spiriti del male", dichiara Gentiloni.