Il Parlamento dell' autoproclamata Repubblica di Lugansk, nell'est dell'Ucraina, ha approvato all'unanimità una legge per indire un referendum per l'annessione alla Russia dal 23 al 27 settembre. Allo stesso tempo, il Consiglio pubblico della regione ucraina di Kherson si è rivolto al capo dell'amministrazione
militare-civile regionale Vladimir Saldo con la richiesta di indire immediatamente un referendum sull'adesione alla Russia, secondo una dichiarazione letta martedì dal presidente del Consiglio Vladimir Ovcharenko. Lo riporta la Tass e altre agenzie russe.
"Riteniamo che sia opportuno, come mai prima d'ora, prendere una decisione risoluta per indire immediatamente il referendum sull'adesione della Regione di Kherson alla Federazione Russa. Siamo fiduciosi che questa iniziativa sarà pienamente sostenuta dai residenti della Regione di Kherson e che l'adesione alla Russia diventerà non solo il trionfo della giustizia storica, ma garantirà anche la sicurezza del territorio della regione, aprirà nuove opportunità sulla strada del rilancio e del ripristino della potenza della nostra terra e del ritorno alla
normale vita pacifica", ha dichiarato Ovcharenko, il cui appello è stato sostenuto all'unanimità dai membri del Consiglio.
Oggi stesso, l'ex presidente russo Dmitri Medvedev ha insistito sull'importanza dei referendum per l'annesione delle regione ucraine alla Russia, "non solo per la protezione sistemica dei residenti della Repubblica del Lugansk e del Donetsk e di altri territori liberati, ma anche per il ripristino della giustizia storica". "Dopo la loro realizzazione e l'ammissione dei nuovi territori alla Russia, la trasformazione geopolitica del mondo sarà irreversibile", ha aggiunto Medvedev.
"Ricatto ingenuo con minacce e storie dell'orrore di 'referendum' e 'mobilitazioni' di chi sa combattere solo contro bambini e persone pacifiche. Ecco come appare la paura della sconfitta. Il nemico ha paura, manipola primitivamente. L'Ucraina risolverà la questione russa. La minaccia può essere eliminata solo con la forza". Così il capo dell'Ufficio del presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, commenta su Telegram l'annuncio di referendum nelle regioni occupate e l'inasprimento della Duma delle pene in caso ai renitenti alla leva di "mobilitazione generale".