"Il price cap al gas non è sul tavolo oggi". Lo ha dichiarato Jozef Sikela, ministro dell'Industria della Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, arrivando al Consiglio straordinario Energia a Bruxelles. "Mi aspetto che andremo avanti passo dopo passo, implementando le misure strada facendo. Potrebbe essere il prossimo punto in agenda", ha precisato.
Cingolani, price cap in Europa è fuori scena
Più che 'price cap' lo strumento su cui si lavora a livello europeo per la crisi del gas è un "tetto con forchetta". Lo ha detto il ministro della Transizione Roberto Cingolani al termine del consiglio dei ministri europei dell'Energia. "Bisogna realizzare e trovare un range tra un minimo e un massimo in cui ci possa sempre essere una variazione". "Ci sarà presto una proposta" dai principali Paesi energivori, per fornire alla Commissione" dei punti principali "per consentirle di costruire una proposta legislativa accurata" prima della riunione dei capi di Stato europei del 6-7 ottobre. "Dopo quello che è successo al Nord Stream si è rinforzata l'idea di un'Europa unita che deve dare una risposta chiara. Sembra quindi uscire di scena l'idea che la Ue contro il caro energia metta un 'price cap', un tetto al prezzo, del gas russo, secondo Cingolani. "Credo che quell'argomento sia abbastanza fuori" scena, ha spiegato. Sarebbe solo "una sanzione" considerando che "ormai la Russia fornisce una percentuale abbastanza bassa del gas totale europeo" e rispetto ai rialzi delle quotazioni "credo che l'effetto sul prezzo medio sarebbe basso".
La posizione della Germania
Il governo tedesco ribadisce il suo no al price cap generalizzato al gas. Non per "ragioni ideologiche", ma perché è necessario "garantire la sicurezza degli approvvigionamenti" e con un tetto su tutte le importazioni "c'è un alto rischio che il Gnl vada verso l'Asia o altrove". Lo indicano fonti diplomatiche europee in vista dell'Eurogruppo di lunedì. Il rischio per Berlino, spiegano, è che il caro energia diventi "un problema ancora più grande" tagliando l'Europa fuori dalle forniture. L'unica soluzione accettabile per il governo tedesco, sottolineano ancora le stesse fonti, è quella di negoziare direttamente con i fornitori.
"Si è parlato tanto di un 'price cap' sul gas dalla Russia sull'Ucraina: è una sanzione. Ho detto qui all'inizio della crisi che la Germania non è ancora pronta, abbiamo bisogno di un po' di tempo. Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, arrivando a Bruxelles al Consiglio dei ministri Ue dell'energia. "La Germania introduce un freno al prezzo del gas e questo non ha nulla a che fare con il tetto al prezzo del gas". Lo ha affermato la portavoce del ministro dell'Economia, a Berlino, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, sull'irritazione provocata in Italia dalla decisione tedesca di introdurre uno scudo da 200 miliardi di euro per frenare il prezzo del gas, nel contesto della opposizione tedesca al tetto al prezzo del gas in Europa.
La versione di Parigi
Il non paper della Commissione europea sul price cap "è un passo avanti utile", ma dobbiamo fare di più e concludere più rapidamente". Lo ha detto la ministra francese per la Transizione energetica, Agnes Pannier-Runacher, al suo arrivo al Consiglio straordinario Energia. "E' in corso un'intensa attività diplomatica, ne ho parlato con i miei omologhi belga, tedesco, spagnolo, italiano, polacco, rumeno, e ceco, siamo tutti consapevoli di avere una responsabilità, quella di difendere le nostre imprese e la nostra industria, e di creare solidarietà europea intorno a queste questioni energetiche".
Accordo raggiunto sul caro-bollette
I ministri europei dell'Energia hanno raggiunto un accordo politico sulle misure per mitigare gli alti prezzi dell'elettricità: taglio dei consumi, tetto agli extra-ricavi per i produttori di energia elettrica e il contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili. Lo comunica la presidenza ceca dell'Ue.
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