E' iniziato a Minsk il processo contro Marina Zolotova e Lyudmila Chekina, rispettivamente ex direttrice ed ex direttrice generale del giornale indipendente bielorusso Tut.by, chiuso dal regime di Lukashenko nel maggio del 2021. Lo riportano vari media, tra cui Radio Liberty e l'edizione in lingua russa della Bbc. Zolotova e Chekina sono considerate prigioniere politiche dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e le accuse rivolte loro di evasione fiscale, attività mirata all'odio sociale e incitamento a minare la sicurezza nazionale sono ritenute di palese matrice politica.
Il processo si svolge a porte chiuse e le imputate rischiano dai 5 ai 12 anni di reclusione.
Anche le giornaliste Olga Loiko e Elena Tolkacheva, e la consulente legale Ekaterina Tkachenko sono imputate nello stesso procedimento penale con accuse simili e ritenute egualmente di matrice politica, ma sono giudicate in contumacia visto che hanno lasciato il Paese.
Al potere dal 1994 e soprannominato "l'ultimo dittatore d'Europa", Aleksandr Lukashenko ha ufficialmente vinto le presidenziali bielorusse dell'agosto del 2020 con l'80% dei voti, ma questo risultato secondo molti osservatori è frutto di massicci brogli elettorali e nei mesi successivi in Bielorussia si sono registrate proteste di massa. Le manifestazioni pacifiche sono state represse dal regime a colpi di manganello e con ondate di arresti.
La testata online Tut.by è stata un punto di riferimento nel riferire in maniera indipendente ciò che avveniva durante le proteste del 2020. Secondo l'ong Viasna, in Bielorussia ci sono ora 1.441 prigionieri politici.