Qualcuno parla di miracolo commentando quanto accaduto a un soldato ucraino che si è visto asportare dal petto, precisamente da sotto al cuore, una granata inesplosa. Un intervento chirurgico già destinato a entrare nei libri di medicina. A raccontare l'episodio, unico nel suo genere, la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar.
"Non tutte le ferite nella zona del cuore sono mortali", ha scritto in un post su Facebook, definendo uno "shock" l'intera vicenda. "I medici militari hanno condotto un'operazione per rimuovere una granata VOG, che non si è rotta, dal corpo del soldato", ha riferito la vice ministra postando sul social l'immagine di una radiografia in cui si vede l'ordigno all'interno del corpo del soldato e la foto del chirurgo che tiene in mano la parte della granata dopo l'intervento.
Un'operazione pericolosa e piena di rischi, per il ferito e per i medici, tanto che in sala operatoria erano presenti anche due genieri, con il compito di assicurarsi che l'operazione fosse condotta in sicurezza per il personale sanitario. Come se non bastasse, a complicare l'intervento la necessità di operare senza utilizzare l'elettrocoagulazione (un metodo per controllare le emorragie durante gli interventi chirurgici).
Perché "la granata poteva esplodere in qualsiasi momento", ha sottolineato Maliar.
Nonostante i mille rischi, l'operazione "condotta da uno dei chirurghi più esperti delle Forze Armate dell'Ucraina" è stata un successo. Dopo la rimozione, la squadra di genieri ha neutralizzato l'ordigno, ha poi riferito il consigliere ministeriale per gli affari interni dell'Ucraina, Anton Gerashchenko. "Non ci sono mai state operazioni del genere nella pratica dei nostri medici", ha affermato, riferendo che ora il soldato è in riabilitazione e le sue condizioni sono stabili.
"Penso che questo caso finirà nei libri di testo di medicina".