Si allungano ancora di più le ombre scure di questa guerra sul futuro dell'Ucraina, con ferite profonde lasciate su una generazione di giovani e giovanissimi. Una generazione che oggi resiste, che in alcuni casi combatte, ma che a volte muore: vittima del fuoco nemico, ma anche dell'impatto che le bombe hanno sulla società e sulle famiglie. Come nel caso di una bambina di sei anni e di una soldatessa di 21. Loro, a ricostruire e costruire l'Ucraina del futuro non ci saranno più.
Negli ultimi 11 mesi Elya, di sei anni, ha vissuto ad Avdiivka, a cinque chilometri dalla linea del fronte. "Si è nascosta per la maggior parte del tempo nel seminterrato con la sua famiglia per paura dei bombardamenti russi. E' morta due giorni fa per un attacco di cuore". A riferire questa storia è l'ambasciata ucraina presso la Santa Sede, che ha pubblicato su Twitter la foto della bambina. Le trecce bionde e lo sguardo limpido dell'innocenza. Fra le braccia un animale di peluche rosa, forse il suo preferito. Elya era probabilmente più fragile di altri, di sicuro più di moltissimi altri suoi coetanei e negli ultimi 11 mesi è stata esposta ad uno stress intensissimo: ha respirato paura ad Avdiivka, città dell'Ucraina orientale che si trova nel Donetsk, territorio conteso tra russi e ucraini.
Intanto sui social è un fiume di dolore per la scomparsa di una giovane soldatessa, Tetyana Macievska di 21 anni, sergente. Difficile rintracciare elementi sulla sua biografia o sulla sua storia. Si sa che di ucraini così giovani al fronte ce ne sono molti, anche diverse ragazze. E nei messaggi pubblicati su Twitter di Tetyana c'è anche una foto che testimonia la sua giovane età e questo rafforza la commozione, che arriva sotto forma di una valanga di commenti in risposta alle poche righe con cui si sintetizza il senso di questa perdita che diventa così simbolica: "I più brillanti rappresentanti della nostra nazione si stanno unendo alle forze armate dei cieli. Il sergente Junior Tetyana Macievska, di 21 anni, della regione di Leopoli, è morta mentre difendeva la bandiera Ucraina. R.I.P. Le armi sono molto importanti per salvare vite. Siamo obbligati a vincere in fretta".