In grado di raggiungere velocità elevate, 12 mila chilometri orari in prossimità dell'obiettivo, evitando la contraerea avversaria, il missile ipersonico Kinzhal - "pugnale" in cirillico - è una delle potenti armi russe di ultima generazione, utilizzato per la prima volta nella guerra in Ucraina.
I missili ipersonici, più veloci dei supersonici perchè capaci di superare di almeno cinque volte la velocità del suono, rappresentano una delle aree di maggior sviluppo dell'industria bellica. Sono, infatti, manovrabili e precisi come i missili da crociera, ma dotati di caratteristiche, dalla velocità alla capacità distruttiva, simili a quelli balistici.
Sviluppato negli anni 2010 e lanciato in via sperimentale per la prima volta nel 2018, il Kinzhal è stato progettato per colpire portaerei ed incrociatori, ma è efficace anche per obiettivi terrestri.
Lungo circa nove metri per un metro di diametro, ha una gittata massima tra i 1.500 e i 2.000 chilometri, un peso di lancio di circa 4.300 chili e può essere armato con diversi tipi di testate, da quelle convenzionali a quelle termonucleari e termobariche.
Il Kinzhal può essere aviotrasportato da Mig appositamente modificati e alla fine del 2021 la Russia annunciò di aver dislocato la prima flotta di Mig equipaggiati con questo tipo di missili nell'aeroporto di Akhtubinsk, nel sud del Paese, con lo scopo di proteggere l'area del Mar Nero.
Il 19 marzo 2022 Mosca annunciò la "neutralizzazione" di un deposito contenente rifornimenti militari occidentali a Delyatyn, nella regione ucraina di Ivano-Frankivsk vicino al confine con la Polonia, con l'impiego di missili Kinzhal lanciati da una coppia di Mig-31K. Una missione che ha fatto del Kinzhal il primo sistema d'arma ipersonico ad essere impiegato in combattimento.