Un 12enne di nome Kaan è stato messo in salvo dopo essere rimasto per 182 ore sepolto sotto le macerie di un edificio crollato per il terremoto ad Antiochia, in provincia di Hatay. Lo rende nota la tv di Stato turca Trt.
Una donna è stata estratta viva dopo essere stata 180 ore, 7 giorni e mezzo, sotto le macerie nel quartiere Subat di Kahramanmaras, città turca dove è stato localizzato l'epicentro del terremoto di lunedì scorso. Lo riferisce la tv turca aggiungendo che il salvataggio è stato opera del lavoro congiunto di squadre di soccorso kirghise e turche. La donna, Hatice Akar il suo nome, appena essere stata liberata dai detriti ha detto ai soccorritori: "Ho molto freddo, copritemi i piedi".
Cinque altre persone sono state tratte in salvo dopo essere rimaste sepolte sotto le macerie per oltre 170 ore in diversi punti della Turchia colpiti dal violento terremoto dello scorso lunedì, secondo informazioni diffuse dall'agenzia du notizie nazionale Anadolu. Una donna 26enne, Derya Akdogan, è stata salvata nella provincia di Hatay dopo aver passato 175 ore sotto le maceri. Due ore dopo è toccato a Bunyamin Idaci, un 35enne rimasto intrappolato in uno dei palazzi crollati per il terremoto ad Adyman, una delle città più colpite dal sisma. Nella stessa città, un'ora dopo i media locali hanno informato che una una bambina di 6 anni di nome Miray è stata messa in salvo, così come una 70enne, Nuray Gürbüz, estratta viva dalle macerie della casa ad Antiochia.
Ma al di là di questi casi individuali, il bilancio del terremoto che lunedì scorso ha devastato il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale ha raggiunto almeno 40.943 morti: è quanto emerge dopo l'aggiornamento di questa mattina del numero delle vittime in Turchia, ad almeno 31.643. A questi va aggiunto infatti il bilancio di circa 9.300 vittime in Siria reso noto ieri dal responsabile regionale emergenze dell'Oms, Rick Brennan. Il funzionario, citato da SkyNews, ha detto che nel Paese circa 4.800 persone sono morte nelle zone controllate dal governo e altre 4.500 sono decedute in quelle in mano ai ribelli.
La Turchia ha confermato oggi l'arresto di 97 persone nell'ambito di un'inchiesta su furti e saccheggi avvenuti in 11 province del sud est anatolico dopo il terremoto che ha colpito la zona. Lo rende noto Anadolu.
La fase di soccorso dopo il terremoto sta "volgendo al termine", ha dichiarato oggi il capo degli aiuti delle Nazioni Unite Martin Griffiths durante una visita alla città di Aleppo, nel nord della Siria. Lo riporta la Cnn. "Quello che abbiamo visto nelle zone colpite dal terremoto è che la fase di salvataggio, cioè tirare fuori dalle macerie le persone vive e trovare quelle morte, si sta concludendo. E ora parte la fase umanitaria: fornire un riparo, assistenza psicosociale, cibo, un senso del futuro è il nostro obbligo", ha osservato Griffiths. "Stamattina ad Aleppo ho sentito storie che fanno rabbrividire", ha aggiunto.
Nazmi Tosun, supervisore della costruzione di uno dei palazzi distrutti durante il terremoto a Kahramanmaras, nel sud est della Turchia, è stato arrestato a Istanbul. Lo rende noto Anadolu aggiungendo che la procura di Malatya, un'altra delle città colpite dal sisma, ha emesso un mandato di arresto per 31 persone nell'ambito dell'inchiesta in corso riguardo alle abitazioni crollate nella zona durante il terremoto. Oltre 100 costruttori sono stati messi in custodia da Ankara nei giorni scorsi.