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La Nato: 'incrementeremo la produzione di munizioni per Kiev'

'Intesa tra i ministri della Difesa', annuncia Stoltenberg

Per fare fronte ai fabbisogni derivanti dal sostegno all'Ucraina i partner della Nato si sono impegnati oggi a collaborare con le industrie per incrementare la produzione di munizioni. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del Consiglio dei ministri della Difesa dell'Alleanza.

"L'obiettivo di dedicare il 2% del Pil alle spese per la difesa deve essere il minimo e non il massimo", ha detto . "Con i ministri della Difesa abbiamo avviato una discussione che concluderemo al vertice di Vilnius. Ma è ovvio - ha aggiunto - che rispetto al 2% indicato nel 2014 ora  bisogna fare di più per rispondere alle sfide poste alla nostra sicurezza".   

Secondo il segretario generale della Nato, c'è bisogno di fare ancora di più. "E' importante investire almeno il 2% del Pil", ha detto
Stoltenberg. Negli ultimi otto anni il trend è stato crescente e le spese sono aumentate di 50 miliardi di dollari". Bisogna andare avanti su questa strada. 

Stoltenberg ha spiegato che oltre agli Usa e alla Francia anche la Germania, la Norvegia e altri alleati hanno firmato contratti con le aziende del comparto della difesa per aumentare la produzione di munizioni.  "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione", ha sottolineato. "Si stanno rafforzando sia le linee produttive esistenti che investendo in nuove fabbriche", ha aggiunto. "La produzione dei proiettili da 155mm sta aumentando e questo permetterà sia di soddisfare la domanda degli alleati che quella degli ucraini".

Da parte sua, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto a margine della ministeriale ha spiegato che "si è parlato degli impegni di ogni Paese sulle spese per il comparto della difesa e alcuni che hanno già raggiunto il target del 2% hanno proposto obiettivi del 3-4%". Crosetto ha ricordato che  "l'Italia ora è sotto il 2%, si è impegnata con tutti i governi a raggiungerlo entro un data che varia a seconda del governo e delle riunioni della Nato: io ho introdotto nel dibattito il tema di coniugare l'impegno al 2% con i limiti dei parametri europei, che obbligano una scelta di quel tipo ad altri tagli", ha aggiunto.

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