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Neruda: avvocati, l'omicidio non si può più occultare

Per il nipote adesso manca solo la sentenza della Giustizia

 L'omicidio di Pablo Neruda è "un fatto che non si può più occultare". Ad affermarlo con la certezza dei risultati delle ultime analisi forensi effettuate da un panel di esperti internazionali è il nipote del poeta cileno, l'avvocato Rodofo Reyes, che pure fa parte dello staff di legali della parte civile nell'inchiesta che porta avanti la giustizia cilena sulla morte del poeta.
    In una conferenza stampa a Santiago con l'Associazione dei corrispondenti esteri, Reyes, ha auspicato che le indagini della magistratura si concludano entro quest'anno e ha affermato che "l'uccisione di Pablo Neruda non si può occultare ulteriormente" e che "manca solo la decisione della giudice Paola Plaza" che sovrintende la causa.
    Il nipote di Neruda ha rivelato che le analisi effettuate in due diversi laboratori in Canada e Danimarca consegnate mercoledì al tribunale dimostrano la "falsità del certificato di morte che nel 1973 affermava che mio zio era morto per effetto delle metastasi del cancro alla prostata che gli era stato diagnosticato".
    "Si confermano le conclusioni delle precedenti analisi che avevano riscontrato la presenza di una tossina botulinica e si afferma che il batterio trovato (clostridium botolinium) è di tipo endogeno, ovvero che gli è stato iniettato mentre era ancora in vita nella clinica di Santiago dove poi è deceduto il 23 settembre", ha affermato Reyes.
    "Al di là di come è stata introdotta la tossina, e di chi l'ha introdotta, non si può più negare la presenza di un'arma biologica nel corpo di Neruda, si tratta di un fatto", ha aggiunto a sua volta l'avvocata Elisabeth Flores, presente alla conferenza stampa insieme a Reyes.
    Il premio Nobel cileno della letteratura morì il 23 settembre 1973 nella clinica Santa María di Santiago, 12 giorni dopo il colpo di stato ad opera di Augusto Pinochet che rovesciò il governo del presidente Salvador Allende.
    I risultati delle analisi forensi potrebbero quindi confermare l'ipotesi che la morte di Neruda sia stata ordinata dal governo di Pinochet con lo scopo di eliminare un avversario politico. L'inchiesta della giustizia è stata avviata a partire da una denuncia presentata dal Partito comunista cileno e dai familiari del poeta.
   

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