Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha espresso dubbi sulla possibilità di trovare una soluzione diplomatica con la Russia in un'intervista ai giornali del gruppo tedesco Funke e al quotidiano francese Ouest-France, pubblicata prima dell'inizio della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
"Io come tutti vorrei raggiungere la pace attraverso iniziative diplomatiche", ha detto Kuleba. "Ma come può funzionare? Il prezzo per la libertà dovrebbe essere che la Russia resti nelle regioni occupate?", ha aggiunto, sottolineando che a suo avviso il Cremlino non ha motivo di porre fine definitivamente alla guerra se può conquistare e annettere militarmente il territorio. "Potrebbe prendersi una pausa e poi iniziare un'altra guerra in circa un anno", ha detto Kuleba, ribadendo quindi che qualsiasi negoziato con la Russia può iniziare solo sulla base del "completo ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina". Un elemento quest'ultimo, ha insistito, "non negoziabile".
"Abbiamo imparato una lezione difficile: quando dai un dito alla Russia, si prende tutta la mano", ha detto ancora il capo della diplomazia ucraina, sostenendo che a suo avviso Putin stava usando "tattiche di intimidazione" per alimentare i timori occidentali su una potenziale ulteriore escalation del conflitto. Kuleba esorta quindi i Paesi occidentali a non "cedere ai trucchi di Putin".
Da parte sua, Mykhailo Podolyak, consgliere politico del presidente Zelensky, ha scritto su Twitter che "Per la vera sicurezza globale, la
guerra deve finire con la vittoria dell'Ucraina", ribadendo che "i negoziati possono iniziare quando la Federazione Russa ritirerà le sue truppe dal territorio dell'Ucraina. Altre opzioni danno solo alla Russia il tempo di raggruppare le forze e riprendere le ostilità in qualsiasi momento".