Gli Stati Uniti e i loro alleati sono pronti a difendere la democrazia ad ogni costo e non si stancheranno mai di aiutare l'Ucraina a resistere all'attacco feroce delle forze di Mosca. Ad un anno dall'invasione russa Joe Biden rilancia e, dalla Polonia, avverte Vladimir Putin che questa guerra non la vincerà mai.
"Un anno fa il mondo si preparava alla caduta di Kiev. Oggi posso dire che Kiev è forte, fiera e soprattutto è ancora libera, perché la posta in gioco è la libertà", ha esordito il presidente americano nel suo discorso di circa venti minuti su palco allestito fuori dal Castello di Varsavia, in una piazza gremita di migliaia di persone che sventolavano bandiere polacche, americane ed ucraine. Qui Biden aveva parlato proprio poche settimane dopo l'inizio della guerra nel 2022. "La brutale aggressione di Mosca ha messo alla prova l'Europa e l'America, ma noi continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi.
Non ci stancheremo mai", ha ammonito il presidente Usa mandando un chiaro messaggio non solo al Cremlino ma a tutti gli autocrati del mondo "che vanno combattuti, non assecondati". E ancora: "Il sostegno a Kiev è solido come una roccia e difendere ogni centimetro del territorio della Nato è un impegno sacro, ogni attacco contro uno di noi è un attacco a tutti", ha ammonito citando l'articolo 5 dell'Alleanza.
Quindi Biden è passato ad attaccare direttamente lo zar. "Gli Stati Uniti non vogliono distruggere la Russia. L'Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi. I nostri nemici non sono milioni di russi che vogliono vivere in pace con i loro vicini", ha messo in chiaro per poi provocare il leader del Cremlino su uno dei suoi punti deboli, il machismo. "Pensava che gli autocrati come lui fossero dei duri e i leader democratici dei deboli e invece si è scontrato con la volontà di ferro americana e di tanti altri Paesi che non accettano di vivere in un modo dominato dalle tenebre della paura. La sua vile brama di terra e di potere fallirà e prevarrà l'amore degli ucraini per il loro Paese", ha attaccato il commander in chief, ribadendo che Putin è l'unico responsabile del conflitto.
Per la prima volta Biden ha anche parlato esplicitamente dei crimini contro l'umanità commessi "senza vergogna" dalle forze di Putin in Ucraina e ha annunciato nuove sanzioni occidentali contro Mosca la prossima settimana. I russi hanno usato lo stupro come arma di guerra e rubato bambini ucraini, ha accusato il presidente americano, definendo tutto ciò "ripugnante".
In totale, hanno osservato gli analisti, Biden ha nominato il leader del Cremlino 10 volte nel suo discorso, laddove Putin non ha mai menzionato il leader Usa. Eppure, dal presidente americano nemmeno una parola sulla notizia del giorno: l'annuncio da parte di Putin che la Russia sospenderà il trattato per la riduzione delle armi nucleari Start.
Prudenza di Washington che continua a voler evitare un'escalation con Mosca, soprattutto sul terreno della bomba atomica? O fiducia dell'amministrazione americana di riuscire a monitorare il programma nucleare russo a prescindere da Start, come ha lasciato intendere un funzionario americano definendolo uno "strumento importante, ma non l'unico a disposizione?".
Probabilmente entrambe, il messaggio di Biden a Putin è stato comunque chiaro, la lotta continua.