La Corea del Sud ha annunciato che compenserà i lavoratori sudcoreani costretti a lavorare per le aziende nipponiche durante la Seconda guerra mondiale, negli sforzi per risolvere una delle più spinose questioni storiche che hanno ostacolato le relazioni con il Giappone. Una fondazione governativa, ha detto il ministro degli Esteri Park Jin, risarcirà 15 vittime che nel 2018 hanno vinto cause legali contro Mitsubishi Heavy Industries e Nippon Steel attraverso un fondo alimentato da donazioni del settore privato. Il piano, in base a quanto riferito dai media locali, non coinvolge direttamente il governo di Tokyo.
"Spero che il Giappone risponda positivamente alla nostra importante decisione di oggi con i contributi volontari delle società giapponesi e scuse complete", ha affermato Park in merito al piano. Il nuovo piano di Seul sollecita le donazioni dalle principali società sudcoreane che hanno beneficiato del pacchetto di indennizzi del 1965 per risarcire le vittime. Circa 780mila coreani furono costretti ai lavori forzati dal Giappone durante i 35 anni di occupazione, secondo i dati di Seul, escluse le donne costrette alla schiavitù sessuale dalle truppe nipponiche.
Il Giappone ha accolto positivamente il piano sudcoreano, utile a ristabilire legami "sani" dopo anni di tensioni. "Il governo di Tokyo valuta le misure annunciate oggi dal governo sudcoreano come uno sforzo per ripristinare sani legami Giappone-Corea del Sud dopo che si sono trovati in una situazione molto grave a causa della sentenza del 2018", ha dichiarato il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi. Nel 2018, la Corte suprema di Seul ordinò ad alcune aziende giapponesi di pagare vari indennizzi per il lavoro forzato.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha accolto con favore il piano annunciato dalla Corea del Sud per risarcire le vittime del lavoro forzato del Giappone in tempo di guerra, ricordando che i due Paesi sono "due dei più importanti alleati degli Usa e siamo ispirati dal lavoro che hanno svolto per far progredire le loro relazioni bilaterali". Visto dalla parte Usa, il risultato rappresenta una svolta per compattare due alleati in una delle aree più critiche e maggior rischio a cui Washington sta dedicando sempre più attenzione.
LA SVOLTA SUL WTO
La Corea del Sud ha annunciato lo stop alla denuncia all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i limiti all'export giapponesi, poiché Tokyo e Seul hanno deciso di avviare avviare colloqui sulla loro revoca. "I due governi hanno deciso di tenere rapide consultazioni bilaterali sulle questioni normative legate all'export per farle tornare a come erano prima di luglio 2019", ha dichiarato il ministero del Commercio sudcoreano in una nota. La svolta è legata al piano di Seul sulla compensazione dei lavoratori sudcoreani costretti a lavorare per le aziende nipponiche durante il periodo del militarismo giapponese.