Treccine bionde, piccola e magra, ha salvato i militari dall'inferno: volontaria come paramedico in guerra, Yana Rykhlitska di 29 anni, è rimasta uccisa con un collega dai colpi di mortaio sparati dalle truppe russe sull'auto medica durante un'evacuazione di feriti vicino a Bakhmut. Lo scrivono i media ucraini in occasione delle esequie celebrate quattro giorni dopo la morte.
Per 'l'angelo dei combattenti', come era stata ribattezzata per il suo aspetto e la forza d'animo sotto le bombe, ieri c'erano centinaia di persone al funerale a Vinnytsia, nell'Ucraina centrale, alla sepoltura nella Alley of Heroes.
"Disperata, piccola e magra, portava tutto sulle spalle", l'ha descritta una sua parente, Natalya Vlasyuk, parlando con i media locali. L'amica di Yana, Tetiana Zenart, l'aveva sentita al telefono poche ore prima che venisse uccisa: "Le ho chiesto come stava andando, con quel flusso di feriti inimmaginabile a Bakhmut, lei mi ha risposto - con amara ironia - 'mi sto divertendo, ancora tutta intera'".
Prima della guerra Yana lavorava in una compagnia di assicurazioni. Dopo l'invasione si è offerta volontaria aiutando civili e militari, poi ha frequentato i corsi di paramedico e ha firmato un contratto con le Forze armate ucraine.
"E' un momento buio per tutti i medici di guerra e i soldati che ha aiutato. Ci vendicheremo. Con calma, ma con rabbia fredda dentro, stiamo facendo il nostro lavoro", ha scritto sui social il volontario Valerii Bahynskyi.
I genitori di Yana hanno rifiutato di organizzare una raccolta fondi per loro stessi e hanno esortato tutti a fare una donazione per le necessità delle Forze Armate in memoria della figlia. (ANSA).
Morta Yana, soccorritrice simbolo di Bakhmut, angelo dei soldati
Colpi di mortaio su auto medica durante l'evacuazione di feriti
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