Dopo due giorni di proteste di piazza e duri scontri con la polizia, il Parlamento georgiano ha annunciato la revoca della legge sugli 'agenti stranieri' che le opposizioni, la Ue e gli Usa denunciavano come un tentativo di mettere a tacere il dissenso, sul modello di una analoga normativa russa. L'Unione europea plaude alla decisione, mentre la Russia si dice "preoccupata" per l'instabilità in un Paese ai suoi confini. Una nuova crisi si profila intanto nella regione. In Transnistria, l'entità separatista filorussa in Moldavia, le autorità locali hanno denunciato un attacco terroristico in preparazione da parte dei servizi segreti di Kiev. Accuse che lo stesso apparato d'intelligence ucraino ha liquidato come una "provocazione orchestrata dal Cremlino". "Da partito responsabile di governo abbiamo preso la decisione di ritirare senza condizioni la proposta di legge che avevamo sostenuto", ha annunciato il partito di governo Sogno Georgiano, che detiene la maggioranza assoluta nel Parlamento di Tbilisi.
La decisione fa seguito a due notti di scontri, con un bilancio di oltre 130 fermi e decine di feriti tra agenti e civ
ili. La presidente della Repubblica, Salomè Zurabishvili, ha detto che si è trattato di una "decisione giusta, presa in considerazione del vero potere del popolo". Ma il partito di opposizione Girchi ha reagito invitando i manifestanti a mantenere la mobilitazione fino a quando non ci sarà il ritiro formale della normativa e non saranno stati rilasciati i fermati. La Ue, la quale nei giorni scorsi aveva avvisato che la nuova legge avrebbe potuto ostacolare l'entrata della Georgia nell'Unione, ha espresso invece un giudizio positivo. "L'annuncio del ritiro del progetto di legge è buon segno, ora devono seguire passi legali concreti", ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. La legge, che era stata approvata solo in prima lettura dal Parlamento, prevedeva che le società non commerciali che ricevono oltre il 20% dei propri finanziamenti dall'estero si registrassero appunto come 'agenti stranieri'. Secondo le opposizioni sarebbe stato un modo per controllare media e ong, come avvenuto in Russia con un'analoga normativa in vigore dal 2012. Il Cremlino ha detto di non avere avuto alcun ruolo nell'ispirare la legge georgiana. Semmai, ha sottolineato il portavoce Dmitry Peskov, sono stati gli Usa ad aprire la strada a queste limitazioni, con il Foreign Agents Registration Act, in vigore dal 1938.
La donna con la bandiera Ue diventa il simbolo delle proteste
La Russia esprime invece "preoccupazione" per gli incidenti: "Per noi è importante che ci sia tranquillità lungo i nostri confini e in Georgia adesso la situazione lascia a desiderare", ha commentato il portavoce. Tranquillità è ciò che manca ormai da tempo in Transnistria, le cui autorità hanno annunciato oggi diversi arresti dicendo di avere sventato un attacco orchestrato dagli ucraini che prevedeva anche l'uccisione del capo dell'entità separatista, Vadim Krasnoselsky. Secondo una televisione locale gli arrestati sarebbero sei, di cui ben cinque con cittadinanza ucraina. La Transnistria considera vari tipi di risposta in caso di un attacco dall'Ucraina, ha detto il 'ministro degli Esteri' dell'entità separatista sul territorio moldavo, Vitaly Ignatyev. Kiev ha respinto le accuse, e anche il primo ministro moldavo, Dorin Recean, ha detto che le autorità di Chisinau "non hanno conferma di queste cose". "La Repubblica di Moldavia è in una situazione stabile e in pace, non c'è la minaccia di una escalation", ha aggiunto il premier. Nelle ultime settimane la presidente moldava, la filo-occidentale Maya Sandu, ha detto che Mosca prepara un piano per un colpo di Stato a Chisinau, mentre la Russia ha accusato le forze ucraine di volere inscenare una falsa invasione dalla Transnistria per poter a loro volta invadere il territorio dell'autoproclamata repubblica.