Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Netanyahu a Roma, 'in Israele divergenze, qui tutti fratelli''

Netanyahu a Roma, 'in Israele divergenze, qui tutti fratelli''

Di Segni: 'Preoccupa spaccatura su riforma'. Pacifici:'Vergogna'

Non ce l'hanno fatta le proteste e i blocchi stradali attorno all'aeroporto di Ben Gurion a impedire la partenza di Benyamin Netanyahu alla volta di Roma. Il premier israeliano è arrivato in Italia come previsto per una visita di due giorni in cui incontrerà anche Giorgia Meloni. Visita segnata, sin dalle prime ore, da un attacco terroristico a Tel Aviv. E da una spaccatura interna alla stessa comunità ebraica italiana. Seguito fin qui dagli echi delle contestazioni contro la sua riforma della giustizia - che Netanyahu bolla come "un tentativo di abbattere un governo eletto pochi mesi fa in modo democratico per andare alle seste elezioni" anticipate in Israele in pochi anni - e dalle nuove violente tensioni in Cisgiordania, il premier israeliano con la moglie Sarah è stato accolto al Tempio Spagnolo dalla presidente delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, dalla numero uno della comunità di Roma Ruth Dureghello, e dal rabbino capo della capitale Riccardo Di Segni.

E ha voluto testare gli umori della diaspora sulle vicende interne: "Qui nella comunità di Roma siamo tutti fratelli. Proprio tenendo conto delle divergenze in Israele voglio ricordare che siamo un popolo unico. Voglio pregare tutti ad aiutarci a perseguire tutto ciò che abbiamo costruito", ha detto subito prima che un funzionario gli si avvicinasse alle spalle e, chinandosi verso di lui, gli annunciasse la terribile notizia del nuovo attentato a Tel Aviv. Sempre da Roma Netanyahu ha risposto a distanza all'appello del presidente Isaac Herzog che auspica un'intesa con l'opposizione per modificare la contestata riforma che "così com'è deve scomparire". Il premier si è limitato a dirsi favorevole a "tutte le iniziative" che possano portare a un accordo. "Condivido il senso di profonda preoccupazione per la spaccatura che si sta formando in Israele sulla riforma della giustizia", ha detto dal canto suo Noemi Di Segni rivelando timori sulla percezione - anche internazionale - della democrazia israeliana. "Il riconoscimento di Israele come Paese democratico è un valore assoluto ma questo è possibile se la dialettica politica riflette i valori ebraici", ha infatti spiegato Di Segni. Che ha rincarato la dose sull'escalation di violenze nei Territori: "Non può essere orgogliosamente ebraico il comportamento di chi incita all'odio e alla violenza verso il proprio vicino - coloni, di sinistra, arabo o palestinese che sia - di chi si fa giustizia da sé. Non si può essere orgogliosamente israeliani, né orgogliosamente ebrei, se in nome di una identità ebraica si offre come risposta al terrore e al lutto la violenza del singolo e la legittimazione ministeriale agli atti di vendetta". Parole che hanno fatto infuriare l'ex presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, che davanti a Netanyahu ha urlato: "Vergogna! Non ci rappresenti". Posizione quest'ultima ribadita anche da altri rappresentati della comunità ebraica che hanno contestato a Di Segni sia il contenuto del suo discorso davanti al premier israeliano, sia il fatto di non averlo concordato in precedenza con loro.

Domani mattina Netanyahu parteciperà a un Forum economico con aziende italiane alla presenza del ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy Adolfo Urso. Quindi la tappa a Palazzo Chigi con un pranzo ufficiale di Stato e il faccia a faccia con la premier Meloni con la quale cercherà una sponda per arginare l'Iran e la sua folle corsa verso l'atomica. "Domani parlerò con Giorgia Meloni anche dell'Iran. Dobbiamo cercare di non farci schiacciare da questa potenza", ha confermato lui stesso. Ma non solo. Netanyahu ha fatto sapere di voler convincere il governo italiano a riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, ipotesi che trova d'accordo Ruth Dureghello.

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie