I bambini portati in Russia dai territori occupati dell'Ucraina sono stati abusati psicologicamente, insultati perché ucraini, e alcuni sono stati persino picchiati e puniti per essersi rifiutati di parlare il russo. Lo ha denunciato Daria Gerasimchuk, commissaria per i diritti dei bambini della presidenza ucraina, parlando a Radio Svoboda.
"Molto spesso i bambini vengono puniti per essersi rifiutati di parlare russo, di imparare e cantare l'inno nazionale russo e di alzarsi in piedi durante l'inno nazionale russo. Quasi tutti i bambini hanno testimoniato di essere stati molto abusati psicologicamente, chiamati con nomi diversi perché erano ucraini. Ci sono persino bambini che testimoniano di essere stati picchiati aver disubbidito", ha detto la commissaria riferendo di alcune testimonianze dei minori tornati in Ucraina.
Secondo Gerasimchuk, i bambini avevano anche prove fotografiche, ma quando la parte russa li ha consegnati ai genitori, li hanno costretti a cancellare tutte le foto e i video. "Tutto ciò suggerisce che i russi vogliono semplicemente ricostituire la loro nazione con l'aiuto dei nostri figli. Non solo, selezionano i migliori, i "più sani". Conducono le cosiddette "visite mediche" forzate nei territori occupati, apparentemente per "prendersi cura" dei bambini, ma in realtà non è altro che una selezione di quei bambini che non hanno problemi di salute", ha osservato Gerasimchuk.
"A volte i bambini che vengono restituiti portano con sé appunti di altri bambini, di cui noi, ad esempio, non sapevamo nemmeno che fossero lì", ha poi riferito la commissaria. Finora, le autorità ucraine hanno conteggiato più di 19.000 bambini portati dai territori occupati in Russia, ma ritengono che i numeri reali potrebbero essere più alti. Finora, quest'anno sono stati rimpatriati 327 bambini.