Fa molto discutere in Francia l'annuncio che la viceministra Marlène Schiappa sarà protagonista del prossimo numero della rivista Playboy, dove compare in una foto di copertina e in una lunghissima intervista - con altre immagini - nelle pagine interne in cui difende la libertà delle donne. "Con buona pace dei retrogradi", scrive lei su Twitter rivendicano la sua scelta.
L'annuncio è arrivato da Le Parisien ma per sfogliare il numero in questione di Playboy bisognerà attendere la sua uscita in edicola, l'8 aprile.
Schiappa, che è segretaria di Stato all'Economia sociale e solidale e che nel primo mandato di Emmanuel Macron fu ministra per le Pari opportunità, compare in un'anticipazione che circola ampiamente sui social, soltanto con il volto e le spalle scoperte nella foto che sarà in copertina. Dove però, assicurano nell'entourage dell'interessata, è immortalata "in un lungo abito bianco". Per una fonte della rivista, in almeno una delle quattro foto che corredano le 12 pagine di intervista, Schiappa apparirebbe in "posa sexy e avvolta in una bandiera francese".
Per la stessa fonte, Marlène Schiappa, 40 anni, ha accettato di dare a Playboy un'intervista "che verte essenzialmente sulla libertà delle donne ma anche su femminismo, politica e letteratura". Dodici pagine in cui parla delle violenze contro le donne e all'interno delle famiglie, di economia solidale, ecologia e riscaldamento climatico: "Marlène Schiappa - dicono ancora dal suo entourage - è l'unica ministra in grado di rispondere alle domande di un giornale come Playboy e per questo è la prima donna politica protagonista sulla sua copertina".
Nel governo, però, sottoposto all'eccezionale tensione di questi mesi per la protesta sociale contro la riforma delle pensioni, tutta questa vicenda non appare a tutti gradita: molti colleghi di Schiappa riterrebbero "inammissibile" l'iniziativa, secondo Le Parisien. Anche se non ha destato particolare stupore, visto il carattere spesso incontrollabile e comunque molto mediatico della ministra sempre molto vicina a Macron.
Proprio un mese fa, Schiappa aveva infatti fatto parlare di sé ufficializzando - per evitare conflitti d'interesse - la sua relazione con Matthias Savignac, presidente della Mgen, la mutua che copre i rischi sanitari dei dipendenti dell'Educazione nazionale. Secondo le regole, da allora a Marlène Schiappa sono stati sottratti alcuni "dossier" a rischio di destare sospetti.
A fine 2021, un video che la immortalava con delle influencer popolari su Instagram al ministero dell'Interno aveva sollevato un polverone. Così come i suoi romanzi a sfondo erotico, alcuni scritti sotto pseudonimo.
Secondo uno dei suoi collaboratori - citato da France Info - "Macron la manderà via, Playboy non gli andrà giù". Ma lei difende la sua iniziativa sui social: "La difesa del diritto delle donne a disporre del proprio corpo è ovunque e sempre", anche su Playboy. "In Francia le donne sono libere. Con buona pace dei retrogradi e degli ipocriti".