La Cina annuncia una serie di sanzioni contro la Reagan Library, l'Hudson Institute e dei loro direttori, come ritorsione per l'incontro di mercoledì tra la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy. "Nonostante le ripetute rappresentazioni e la ferma opposizione della Cina, gli Stati Uniti hanno insistito per consentire alla leader taiwanese Tsai Ing-wen di 'transitare' negli Usa per impegnarsi in attività politiche dal 29 al 31 marzo e dal 4 al 6 aprile 2023", ha riferito il ministero degli Esteri. Ulteriori sanzioni sono state annunciate anche su altre associazioni e cittadini taiwanesi.
L'Hudson Institute e la Reagan Library sono accusati di aver fornito a Tsai "una piattaforma e una convenienza per impegnarsi in attività separatiste di indipendenza di Taiwan negli Stati Uniti", violando gravemente il principio della 'Unica Cina', le disposizioni dei tre comunicati congiunti sino-americani e danneggiando la sovranità e l'integrità territoriale della Cina. Di conseguenza, le due istituzioni sono destinatarie di
"limitazioni rigorose" quanto a scambi e rapporti con controparti cinesi, mentre ai loro responsabili (Sarah May Stern e John P. Walters, presidente del board e direttore dell'Hudson Institute; John Heubusch e Joanne M. Drake, ex direttore esecutivo e direttore amministrativo della Fondazione Reagan) è stato disposto il "congelamento di beni mobili, immobili e altri tipi di beni all'interno" della Cina, oltre che il blocco del rilascio dei visti e lo scambio con entità cinesi.
Per altro verso, sanzioni simili sono state annunciate dall'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale contro la Prospect Foundation e il Council of Asian Liberals and Democrats, due istituzioni dell'isola, e i loro responsabili, per il loro impegno finalizzato all'indipendenza di Taipei:
agendo "su istruzioni delle autorità del Partito democratico progressista (al quale la Tsai appartiene, ndr), le due organizzazioni, con il pretesto di democrazia, libertà e cooperazione, e con il pretesto di scambi accademici e seminari, hanno voluto solo spacciare l'idea di indipendenza di Taiwan nell'arena internazionale", ha detto Zhu Fenglian, portavoce dell'Ufficio, secondo cui "hanno fatto di tutto per ingraziarsi le forze anti-cinesi impegnandosi in incidenti che hanno promosso 'una Cina, una Taiwan', 'due Cine' e altre violazioni del principio della 'Unica Cina' nel tentativo di espandere il cosiddetto spazio internazionale di Taiwan".
Sanzioni, sotto la categoria dei 'separatisti irriducibili', anche per Hsiao Bi-khim, ambasciatrice de facto di Taiwan negli Usa, secondo quanto riferito dall'Ufficio del lavoro di Taiwan del Comitato centrale del Partito comunista cinese.