"Per noi è difficile e doloroso pensare che noi ucraini e russi siamo nella stessa barca. Prima o poi verrà il momento di stabilizzare i rapporti tra le nazioni ma adesso abbiamo la guerra, e durante la guerra ogni messaggio ha il suo significato. Noi abbiamo capito che in guerra non si può parlare della pace e del perdono in generale. Capiamo la volontà del Papa di volere una pace in generale, ma per noi che qui viviamo la guerra è un appello che non si accetta per il nostro punto di vista: siamo aggrediti, siamo la vittima, é una cosa diversa". Lo dice all'ANSA il vescovo della diocesi di Kiev-Zhytomyr, Vitaliy Krivitskiy, commentando le polemiche sulla Via Crucis di Roma. "Noi preghiamo sempre per il Papa, affinchè le sue parole siano giuste e arrivino nei nostri cuori in maniera giusta, e i nostri cuori sono aperti al pontefice per avere questi messaggi giusti e avere il dialogo".