La Cina sostiene l'Ue "nel promuovere il riavvio dei colloqui di pace" per l'Ucraina "il prima possibile, tenendo conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti e costruendo una sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile struttura". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, rispondendo ad una domanda sulle indiscrezioni secondo cui il presidente francese Macron avrebbe incaricato i suoi consiglieri diplomatici di cooperare con le controparti cinesi per definire un quadro di riferimento che possa servire come base per i negoziati Russia-Ucraina. Secondo la parte francese, se tutto dovesse filare per il verso giusto, Russia e Ucraina potrebbero tenere i loro colloqui diretti già in estate nella speranza di arrivare a una conclusione del conflitto il prima possibile, nella ricostruzione fatta dall'agenzia Bloomberg.
L'Eliseo avrebbe affidato il compito al suo consigliere diplomatico, Emmanuel Bonne, di lavorare con il capo della diplomazia del Pcc, Wang Yi, per costruire un quadro di riferimento per i futuri negoziati anche se non è chiaro il sostegno dell'Ucraina, di Usa e alleati a colloqui che potrebbero avere come effetto immediato quello di consolidare le conquiste russe in territorio ucraino.
Wang e Bonne, hanno avuto scambi frequenti nel corso degli anni, l'ultimo dei quali a marzo, durante il quale l'alto diplomatico cinese aveva rimarcato l'importanza di creare un "consenso strategico" tra Cina e Ue sulla fine delle ostilità, sulla ripresa dei colloqui di pace e su una soluzione politica durata della crisi capace di raccogliere il consenso di tutti.
"La posizione della Cina sulla questione ucraina è sempre stata chiara", ha aggiunto ancora il portavoce del ministero degli Esteri nel briefing quotidiano, ricordando la recente visita di Macron in Cina e "lo scambio approfondito di opinioni in merito" avuto con il presidente Xi Jinping, per il quale "non esiste una panacea per risolvere la crisi".
Per poter arrivare a una conclusione della guerra che dura da oltre un anno, tuttavia, i requisiti preliminari prevedono che "tutte le parti debbano partire da se stesse, creare fiducia reciproca e le condizioni per la cessazione delle ostilità e l'avvio dei colloqui di pace", ha concluso Wang, ripetendo temi rilanciati con insistenza da Pechino dopo la presentazione del 24 febbraio scorso del suo piano su una soluzione politica della crisi ucraina basato su 12 punti.
Cresce l'ira del Cremlino verso la Corea del Sud, che potrebbe estendere l'ambito degli aiuti per l'Ucraina inviando armi. "Ce ne sono di nuovi disposti ad aiutare i nostri nemici. Il presidente sudcoreano Yun Sok-yeol ha affermato che, in linea di principio, Seul è pronta a fornire armi al regime di Kiev. Fino a poco tempo fa, i sudcoreani assicuravano che la possibilità di fornire armi letali a Kiev fosse completamente esclusa. Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo Paese quando vedranno le ultime armi russe dei nostri partner della Corea del Nord. Quello che si chiama quid pro quo". E' la minaccia di Dmitri Medvedev alla Corea del Sud sulla possibilità che Seul invii armi all'Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che un'eventuale fornitura di armi all'Ucraina da parte della Corea del Sud "significherà indirettamente un certo livello di coinvolgimento in questo conflitto". Lo riporta l'agenzia Interfax.
E' di 325 milioni di dollari il nuovo pacchetto di aiuti americani all'Ucraina. Lo riporta il New York Times citando il Pentagono. Il pacchetto includerà fra l'altro munizioni per i sistemi lanciarazzi Himars e mine anticarro.
Il sistema missilistico di difesa aera Patriot, consegnato all'Ucraina da Berlino insieme alle sue munizioni, sarà in grado di abbattere i bersagli russi a una distanza massima di 150 km. Lo ha detto Yurii Ihnat, portavoce del Comando delle forze aeree dell'Ucraina, citato da Unian. Il "complesso a lungo raggio sarà in grado di raggiungere obiettivi a una distanza massima di 150 km e questo consentirà di allontanare l'aviazione russa dai nostri confini", ha spiegato Inhat, aggiungendo che "prima va in servizio di combattimento, meglio è".
Il portavoce del Comando delle forze aeree dell'Ucraina ha concluso osservando che se si tratta di una delle ultime varianti, ovvero il Patriot Pac-3, allora sarà anche in grado di abbattere missili balistici come l'Iskander-M a una distanza massima di 40 km. Inoltre, la Germania ha consegnato all'Ucraina il secondo dei quattro sistemi di difesa aerea Iris-T Slm promessi. Secondo quanto riporta Spiegel, la consegna di un sistema e di 16 missili sarebbe avvenuta pochi giorni fa, intorno al 16 aprile. Il primo Iris-T era stato consegnato da
Berlino lo scorso ottobre.