Sorride Camilla. Si sistema anche la corona quasi con nonchalance durante la cerimonia all'Abbazia di Westminster. E' diventata regina contro ogni previsione o iniziale auspicio. E dire che forse proprio quella corona, il trono, lo scettro d'avorio che insieme agli articolati simboli e al complesso rito hanno accompagnato l'incoronazione probabilmente non sono mai stati il suo obiettivo ultimo. Almeno non quanto lo è stata la storia d'amore con Carlo, che ha resistito ad ogni sorta di intemperie. Ed è arrivata fin qui, sul trono d'Inghilterra.
Sono passati 26 anni dalla morte di Diana quando già era chiaro che Lady D regina non sarebbe diventata mai. Ma la sua prematura scomparsa ha congelato nel tempo la figura della 'principessa triste', rendendola 'per sempre' una regina mancata. Ciò che mancava invece era un legame di un intensità rara, come quello tra Carlo e Camilla che ha in definitiva portato quest'ultima alla cerimonia di all'abbazia di Westminster. La strada è stata però lunga per Camilla, da quella battutaccia sull'assorbente ad un ruolo nella famiglia reale. Da 'rottweiler' come la definì Diana ad essere accettata alla fine di buon grado da Elisabetta II. Dall'essere bollata come 'l'altra donna' anche da parte dell'opinione pubblica, fino alla riabilitazione presso i sudditi e perfino da parte dei tabloid di cui - e da tempo ormai - non è più obiettivo privilegiato. Molto ha fatto l'inossidabile intesa di coppia fra Carlo e Camilla: dopo il matrimonio nel 2005 la coppia ha curato con attenzione l'immagine pubblica, basandosi su tre pilastri: lo spirito di servizio, la stabilità della loro relazione e la discrezione.
Il resto lo ha fatto l'inevitabile passare del tempo e la regina Elisabetta: la sovrana scomparsa lo scorso settembre, consapevole che non ci sarebbe stata strada alternativa a Camilla per il figlio Carlo, ha negli anni progressivamente sgomberato il percorso dagli ostacoli che il Palazzo aveva posto fin da quando la regina madre aveva detto quel risoluto no a Camilla Shand. Ragazza considerata troppo disinibita per il principe Carlo che un giorno sarebbe diventato re e aveva invece proposto per l'erede al trono la giovane ed illibata Diana Spencer. Così in occasione del Giubileo di platino per i suoi 70 anni di regno l'estate scorsa, Elisabetta II ha messo nero su bianco il suo desiderio che Camilla diventasse regina consorte. Si è arrivati dunque ad oggi quando Camilla è diventata ufficialmente "Sua Maestà la Regina". E se i sondaggi sono accurati, allora saranno pochi i britannici che avranno da lamentarsene, visto che una recente analisi di YouGov sulla popolarità dei reali posiziona Camilla prima delle principesse Eugenia e Beatrice, di sicuro prima di Harry e Meghan e anche del principe Andrea, sprofondato all'ultimo posto (il 14/mo) di questa classifica in seguito agli scandali legati alla sua frequentazione del defunto finanziere americano Epstein.
Certo, al primo posto rimane Elisabetta II, seguita dalla principessa Anna, poi William, Kate e Carlo che è quinto, mentre Camilla è in nona posizione. Ma la nuova regina a riguardo si era già espressa in un'intervista a Vogue negli anni scorsi: "In un certo senso mi pongo al di sopra di queste cose e vado avanti. Bisogna andare avanti con la vita". Forse questa filosofia ha pagato. Di sicuro deve essere servita, perchè ci sono stati periodi turbolenti e sono durati anni. Il figlio di Camilla, Tom Parker Bowles, descrisse quel periodo in un intervento sul Times nel 2017, ricordando i paparazzi nascosti dietro i cespugli attorno alla loro casa di famiglia in Wiltshire. "Non c'era più nulla che si potesse dire sulla nostra famiglia che ci offendesse a quel punto", per poi aggiungere: "Mia madre è a prova di proiettile". Tutto il resto sembra averlo rivelato Carlo in un'unica frase, in occasione di un'intervista alla Cnn per il decimo anniversario del matrimonio con Camilla: "È sempre bello avere qualcuno dalla tua parte - disse - è un enorme sostegno e vede il lato divertente della vita, grazie a Dio".
L'indicazione di "regina consorte" era stata utilizzata per Camilla nei primi mesi dopo l'ascesa al trono della coppia, seguita alla morte della regina Elisabetta II, l'8 settembre 2022: in qualche modo come forma di rispetto per evitare sovrapposizioni con il titolo di regina tout court, legato per oltre 70 anni alla figura della monarca defunta. Tutte le consorti donne dei re - nella storia della monarchia britannica e non - hanno peraltro tradizionalmente diritto al titolo di regina.