I Paesi occidentali corrono "rischi colossali" se forniranno all'Ucraina i jet da combattimento F-16: lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dall'agenzia di stampa Tass.
"Vediamo che i Paesi occidentali continuano ad attenersi a uno scenario di escalation, che comporta rischi colossali per loro. In ogni caso, ne terremo conto quando faremo i nostri piani. Abbiamo tutti i mezzi necessari per raggiungere i nostri obiettivi", ha detto Grushko a margine della 31ma Assemblea del Consiglio per la politica estera e di difesa, commentando la possibile fornitura di aerei F-16 all'Ucraina.
L'intervento di Grushko segue la dichiarazione di ieri del presidente americano Joe Biden ai leader del G7, secondo cui Washington sosterrà uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16.
Prima della comunicazione di Biden ai leader dei Sette Grandi, un alto funzionario dell'amministrazione americana ha precisato che
la formazione non dovrebbe svolgersi negli Stati Uniti, ma probabilmente tutta in Europa, anche con il coinvolgimento di militari statunitensi". Ci vorranno mesi per completare le varie fasi, ma l'annuncio è sufficiente per esercitare ulteriore pressione su Mosca.
La Danimarca ha già annunicato che addesterà i piloti ucraini, mentre da Hiroshima il premier britannico Rishi Sunak ha dichiarato che "il Regno Unito lavorerà con Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio e Danimarca per fornire all'Ucraina la capacità di combattimento aereo di cui ha bisogno",
"Accolgo con favore la storica decisione degli Stati Uniti e del presidente Joe Biden di sostenere una coalizione internazionale di jet da combattimento", ha commentato euforico il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter. "Ciò migliorerà notevolmente il nostro
esercito nel cielo. Conto di discutere l'attuazione pratica di questa decisione al vertice G7 di Hiroshima", ha aggiunto il leader di Kiev.