"La maggioranza degli Stati membri" è intenzionata ad approvare un ulteriore finanziamento dello European Peace Facility per 3,5 miliardi di euro ma l'accordo formale non c'è ancora e si dovrà attendere le prossime riunioni dei comitati dei rappresentanti permanenti presso le istituzioni europee per l'ok definitivo. Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio Difesa. La prossima tranche, secondo la proposta attuale, riserverà un miliardo di euro all'Ucraina e 2,5 miliardi al resto del mondo.
Borrell ha ricordato che grazie allo European Peace Facility sono stati mobilizzati 10 miliardi di aiuti militari all'Ucraina rispetto ai 3,5 miliardi di richieste di rimborsi ricevuti: "è molto di più di quanto ci aspettassimo".
Intanto, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, si è detto "molto deluso" e "irritato" dal veto dell'Ungheria sull'erogazione della nuova tranche da 500 milioni di euro di rimborsi per le armi fornite a Kiev nel quadro dello European Peace Facility (Epf). "Non è una bella mossa", ha detto il ministro, sottolineando come l'Epf sia uno "strumento molto efficace" che "fornisce incentivi fondamentali". "Circa un euro su quattro dell'Epf viene dalla Germania", ha aggiunto.
Il Consiglio Ue ha approvato conclusioni sulla cyberdifesa in cui si sottolinea la necessità che l'Ue e gli Stati membri rafforzino ulteriormente la loro capacità di far fronte alle minacce informatiche e aumentino la sicurezza informatica comune e la cyberdifesa contro i comportamenti malevoli e gli atti di aggressione nel cyberspazio.