Il governo del Nicaragua ha
ordinato la chiusura di altre 15 organizzazioni no-profit,
facendo salire a oltre 3.600 quelle che hanno cessato le loro
attività nel Paese da dicembre 2018. La misura è stata approvata
dalla ministra degli Interni, María Amelia Coronel, secondo cui
nove delle 15 ong non avevano rispettato le leggi che riguardano
la loro regolamentazione. Per alcuni deputati della maggioranza,
inoltre, le entità utilizzavano il denaro ricevuto sotto forma
di donazioni per elaborare piani volti a rovesciare il
presidente Daniel Ortega durante le manifestazioni sociali.
Parallelamente, l'esecutivo ha accusato il Dipartimento di
Stato americano di "aggredire" la sovranità nazionale per aver
incluso il Paese latinoamericano nel rapporto annuale degli Usa
sui diritti umani nel mondo. Il documento, presentato dal
segretario di Stato dell'amministrazione di Joe Biden, Antony
Blinken, sostiene che Nicaragua, Cuba e Venezuela "cercano di
fare pressione e punire gli attivisti in esilio confiscando i
loro beni". Nel caso del Nicaragua, viene citata la chiusura di
oltre 300 ong solo nel 2023, il ritiro della cittadinanza di
circa 300 persone e l'incarcerazione di oltre 100 prigionieri
politici.
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