Sotto le rovine di un edificio in cui ha abitato Hermann Goering, il vice di Adolf Hitler, archeologi dilettanti tedeschi e polacchi hanno trovato gli scheletri di cinque persone, tra cui un neonato, tutte prive di mani e piedi. Un sinistro mistero della 'Tana del lupo', il quartier generale del regime nazista nell'attuale Polonia, che per ora è senza soluzione rendendo legittima qualsiasi ipotesi: anche quella di un rituale di quell'occultismo a cui il Terzo Reich era sensibile.
Il macabro rinvenimento fatto il 24 febbraio viene segnalato da vari media tedeschi, tra cui i siti del settimanale Der Spiegel e del quotidiano Bild. Anche se la casa di Goering era considerata ben scandagliata, la squadra di appassionati ha scavato anche sotto un pavimento di legno del bagno trovando i resti di un uomo, una donna, un anziano, un bambino di sette-dieci anni e un neonato di cui per ora viene solo stimata l'età sulla base dell'usura o assenza dei denti. Non sono stati trovati brandelli di vestiti o monili e gli scheletri giacevano addossati gli uni agli altri sotto solo 20 centimetri di terra.
La polizia polacca esclude che si tratti di un crimine recente e la Procura indaga. Ma intanto il mistero rimane, soprattutto a causa degli arti amputati che comunque potrebbero essersi anche solo polverizzati col tempo. Probabilmente si trattava di una famiglia, scrive lo Spiegel. Dal canto suo Bild accredita la teoria del "sacrificio edilizio": "È ipotizzabile che i morti siano stati collocati durante la costruzione della casa" per "proteggere i suoi abitanti dal male", come ha detto Oktavian Bartoszewski, direttore di una rivista tedesca apprezzata da archeologi dilettanti e che ha partecipato agli scavi.
I sacrifici edilizi non erano rari nell'antichità e, anche se di solito si usavano animali, sono stati scoperti pure riti che coinvolsero esseri umani. Molti dei gerarchi nazisti, come lo stesso Hitler o Rudolf Hess, il suo 'delfino' degli anni Trenta, erano considerati seguaci di teorie occulte, ricorda il quotidiano popolare. Bartoszewski evoca anche "la teoria dei servizi segreti": nel dopoguerra agenti polacchi o russi avrebbero ucciso e seppellito lì tre oppositori politici e i loro bambini.
Oltre al "Maresciallo del Reich" Göring, anche Hitler aveva una casa nella 'Tana del Lupo', il complesso dell'allora Prussia orientale in cui, durante la Seconda guerra mondiale, il dittatore trascorse più tempo che in qualsiasi altro luogo, passandoci un totale di 800 giorni, ricorda lo Spiegel. Ci si sentiva al sicuro anche se quello fu il teatro del fallito attentato dinamitardo compiuto il 20 luglio del 1944 da Claus Schenk Graf von Stauffenberg che uccise quattro nazisti ma ferì il Fuehrer solo leggermente.
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