Il vertice 'dell'ultima occasione', come lo hanno ribattezzato gli americani, è iniziato a mezzogiorno di Ferragosto a Doha. Sul tavolo la prima bozza grezza sulla liberazione degli ostaggi, un cessate il fuco dopo 314 giorni di guerra, la gestione del corridoio Filadelfia tra Gaza e l'Egitto. I rappresentanti dei mediatori sono il capo della Cia Bill Burns, il ministro egiziano dell'intelligence Abbas Kamel, il primo ministro del Qatar al Thani. La squadra negoziale israeliana è al completo.
Prima dell'inizio dei colloqui Sami Abu Zahari, portavoce di Hamas - che non è presente al vertice - ha affermato che il gruppo è "impegnato nella negoziazione", invitando "i mediatori a fare pressione su Israele affinché accetti la fine della guerra e il ritiro di tutte le forze dalla Striscia". Subito dopo l'avvio dell'incontro, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha fatto sapere che "i colloqui stanno procedendo" e che si vede un "inizio promettente". Secondo lui, ma anche secondo fonti israeliane, "proseguiranno anche domani". Kirby ha spiegato nel dettaglio come funzionano i negoziati: "Iniziano con un testo su un pezzo di carta ed entrambe le parti lavorano sulla formulazione. Fanno commenti, poi c'è una discussione e uno scambio di bozze, nonché ulteriori colloqui. Entrambe le parti hanno la possibilità di rivedere il testo e fare annotazioni", ha detto. "Per quanto riguarda la partecipazione di Hamas, in passato funzionava in modo simile. I rappresentanti discuteranno e poi saranno in contatto con i leader di Hamas, e li esortano a contattare direttamente Sinwar".
Gli uomini di Hamas - che avevano escluso la partecipazione alle trattative - sono comunque a Doha (scelta proprio per questo per la riunione) e stasera saranno aggiornati dai mediatori del Qatar e dell'Egitto per avere aggiornamenti.
Hamas afferma che il cessate il fuoco da Gaza deve includere il ritiro "completo" di Israele.
Il round negoziale punta questa volta ad arrivare al risultato per una tregua a Gaza (dove le vittime, secondo Hamas, sono ormai oltre la soglia di 40 mila) e la liberazione degli ostaggi da più di 10 mesi prigionieri nella Striscia. Ma anche a scongiurate la temuta risposta dell'Iran per la morte di Haniyeh i cui sviluppi potrebbero sfociare in un drammatico conflitto regionale. "Abbiamo informazioni che l'Iran si sta preparando ad attaccare Israele, ciò potrebbe avvenire senza preavviso o con brevissimo preavviso. Stiamo ancora lavorando per impedirlo", ha ribadito Kirby con gli Usa di Joe Biden in pressing per l'intesa. E intanto dal parlamento turco, dove è intervenuto, Abu Mazen ha annunciato che andrà a Gaza dopo oltre 8 anni, da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia.
Qatar all'Iran, 'progressi a Doha, valutate se attaccare'
Un alto funzionario di uno dei Paesi mediatori ha riferito di una conversazione telefonica che il primo ministro del Qatar, Muhammad bin Abd al-Rahman Al Thani, ha avuto con i capi della leadership iraniana, nella quale li ha informati che ci sono stati sviluppi positivi nei negoziati tra Israele e Hamas. "'Dovreste considerare attentamente se vale la pena per voi, o per Hezbollah, attaccare Israele proprio quando ci sono tali progressi", ha affermato la fonte. Lo scrive Ynet.
Un negoziatore raccomanda a Netanyahu: "Ora flessibilità"
"Si consiglia flessibilità nei negoziati" perché "con il passare del tempo, le vite degli ostaggi sono sotto una minaccia maggiore" e, per questo motivo, "si dovrebbe attribuire importanza agli effetti negativi della quantità di tempo in cui sono tenuti prigionieri". E' uno dei passaggi del documento "di avvertimento'" presentato al premier Netanyahu dal capo della Divisione soldati dispersi dell'esercito, Nitzan Alon, che fa parte della squadra negoziale a Doha, pubblicato da Channel 12. Che ha sottolineato il dissenso tra i mediatori e il premier. L'ufficio di Netanyahu ha replicato dicendo che Alon non ha presentato documenti.
Marcia dei familiari ostaggi, 'intesa non minaccia la sicurezza'
I familiari degli ostaggi israeliani, ancora nelle mani di Hamas a Gaza, stanno marciando per le strade di Tel Aviv invitando la squadra negoziale che si trova in Qatar a "non tornare senza un accordo! Negoziate finché non ci sarà una fumata bianca", hanno affermato. Danny Elgert, il cui fratello Itzik è stato rapito nella Striscia di Gaza, ha sottolineato che "un accordo per la restituzione dei rapiti non è una minaccia alla sicurezza".
Israele, 'eliminati oltre 17mila terroristi a Gaza'
Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha annunciato che l'esercito ha ucciso più di 17.000 terroristi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Lo riporta The Times of Israel, precisando che nel corso di una conferenza stampa Hagari ha affermato che i "combattimenti significativi" e i risultati ottenuti dalle Idf hanno danneggiato la capacità di Hamas di riorganizzarsi e riprendersi. "Siamo determinati a continuare così", ha aggiunto la stessa fonte.
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