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Sanzioni Usa contro 16 funzionari di Maduro

Sanzioni Usa contro 16 funzionari di Maduro

Sanchez riceverà oggi il candidato oppositore Gonzalez Urrutia

CARACAS, 12 settembre 2024, 16:44

Redazione ANSA

ANSACheck
Nicolas Maduro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolas Maduro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro 16 funzionari di Nicolas Maduro per "frode elettorale".     

   Il premier Pedro Sanchez riceverà oggi al palazzo della Moncloa, sede del governo spagnolo, il candidato presidente dell'opposizione venezuelana, Edmundo Gonzalez Urrutia, giunto domenica a Madrid su un volo dell'aeronautica militare spagnola, dopo aver lasciato Caracas e aver chiesto asilo politico. Lo riferisce il governo, aggiungendo che si tratterà di un incontro privato. 

   Ieri, Sanchez ha rivendicato la bontà della decisione di concedere l'asilo a Gonzalez Urrutia, nell'ambito di un "gesto umanitario" di fronte alla stretta del regime di Nicolas Maduro. Parlando a Shanghai, una delle tappe della sua visita in Cina, Sanchez ha osservato che "l'asilo è un gesto di umanità, un impegno civile e umanitario della società spagnola e, per estensione, del suo governo nei confronti di persone che purtroppo soffrono persecuzioni e repressione".

     Il Congresso spagnolo dei deputati, intanto,  ha approvato con 177 voti a favore e 164 contrati l'iniziativa promossa dal Partito Popolare che esorta il governo a riconoscere Gonzalez Urrutia,  "come legittimo vincitore delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024 in Venezuela e, pertanto, come presidente eletto e legittimo" del Paese.

   L'iniziativa, che non è vincolante, ha ricevuto il via libera del Pp, del partito di estrema destra Vox, dei nazionalisti baschi moderati del Pnv, delle piccole forze regionaliste Upn e Coalicion Canaria. Mentre i 7 deputati del partito indipendentista catalano Junts per Catalunya si sono allontanati al momento della votazione, per la celebrazione delle festa nazionale catalana.

   Contrari all'iniziativa i socialisti  e le altre forze - eccetto Pnv e Junts - che sostengono il governo di minoranza Psoe-Sumar guidato da Sanchez. L'esecutivo, come ha ribadito anche il premier da Shangai, al termine di una visita ufficiale in Cina, "è stato chiaro fin da quando si sono tenute le elezioni" presidenziali in Venezuela, sostenendo che non riconoscerà la vittoria di Maduro, proclamata anche dalla Corte Suprema di Caracas, fino a quando non saranno pubblicati i verbali dei risultati elettorali.

   "Lavoriamo per l'unità nell'Unione Europea che consenta un margine di mediazione da qui a fine anno, perché si possa trovare una via d'uscita per veicolare la volontà democratica espressa nelle urne dal popolo venezuelano", ha dichiarato il premier spagnolo.

Il Parlamento di Caracas per una rottura totale con la Spagna

   Jorge Rodríguez, presidente del Parlamento del Venezuela, ha chiesto di interrompere "tutte le relazioni" con la Spagna. Rodríguez ha ordinato alla commissione di politica estera di approvare una risoluzione, chiedendo allo stesso tempo che anche l'Aula la approvi "subito" per rendere effettiva la rottura totale delle relazioni bilaterali tra Caracas e Madrid. Oggi il Parlamento spagnolo ha esportato il governo a riconoscere il candidato dell'opposizione venezuelana, Edmundo Gonzalez, come legittimo vincitore delle elezioni presidenziali 

     Il presidente del Parlamento, dominato dal chavismo, ha poi affermato che "quello che ha fatto il Parlamento spagnolo equivale a una dichiarazione di guerra contro il popolo venezuelano e contro il suo governo, e noi non lo accetteremo".

    Il ministro dell'Interno Diosdado Cabello, numero due del chavismo, ha definito "un'interferenza" la mozione approvata dal Parlamento spagnolo

   "La Spagna non deve interferire sugli affari interni del Venezuela, perché il nostro Paese è indipendente e più di 300 anni fa (in realtà 213 anni fa, nel 1811) ha cessato di essere  una colonia", ha dichiarato Cabello  "Vogliono intromettersi negli affari interni del Venezuela, pensano che siamo ancora colonie e loro di essere ancora un impero. Li abbiamo cacciati da qui 300 anni fa (sic) e li
cacceremo di nuovo ogni volta che cercheranno di mettere il naso in Venezuela, loro e qualsiasi altro imperialista", ha
dichiarato Cabello.

Madrid sostiene che le relazioni con il Venezuela sono 'normali'

     La portavoce del governo spagnolo, Pilar Alegria, ha però sottolineato oggi "la normalità" delle relazioni diplomatiche con il Venezuela e assicurato che l'esecutivo lavorerà "per mantenere i migliori rapporti con il popolo venezuelano, non come altri che si servono del popolo venezuelano per attaccare il governo di Spagna".

   "L'ambasciata spagnola lavora con assoluta normalità", ha assicurato la portavoce nel riferirsi alla rappresentanza diplomatica spagnola a Caracas. 

Tajani: 'L'esito elettorale non ha alcuna legittimità'

     "L'attenzione dell'Italia sulla situazione in Venezuela è altissima, ci siamo subito attivati con i partner internazionale per difendere la liberta di voto. L'esito elettorale non ha alcuna legittimità, il popolo venezuelano ha diritto di decidere liberamente il proprio
destino". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani al question time alla Camera, ricordando che "nei giorni scorsi abbiamo convocato alla Farnesina l'incaricata d'affari venezuelana per ribadire la ferma condanna per l'ondata di repressione del regime di Maduro e abbiamo chiesto la liberazione dei prigionieri politici, in primis gli italiani".

    Tajani ha affermato che "occorre continuare a fare pressione al governo venezuelano e ribadire il sostegno all'opposizione a
maggiore ragione dopo che il leader dell'opposizione è dovuto scappare". L'Italia "continuerà a lavorare con tutti gli strumenti a disposizioni e presto andrò in missione in Argentina e Brasile, paesi chiave anche nell'ottica della crisi venezuelana".

   La tutela "degli oltre 160mila connazionali in Venezuela è la nostra priorità", ha aggiunto il vicepremier,  sottolineando che "ambasciata e consolato continuano ad assistere i cittadini soggetti a provvedimenti limitativi delle libertà personale. Si tratta di 8 cittadini italo-venezuelani detenuti e 1 cittadina italiana sottoposta alla misura cautelare del divieto di espatrio. Abbiamo effettuato 6 visite consolari a una cittadina italo-venezuelana detenuta a Maracay".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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