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La presidente georgiana non riconosce voto, 'una frode'

La presidente georgiana non riconosce voto, 'una frode'

Vincono i filorussi tra i dubbi degli osservatori. Appello alla piazza

MOSCA, 28 ottobre 2024, 00:10

Alberto Zanconato

ANSACheck
Salomé Zourabichvili © ANSA/EPA

Salomé Zourabichvili © ANSA/EPA

Sogno Georgiano, il partito di governo accusato dagli oppositori di essere filo-russo, ha vinto le elezioni contro i partiti d'opposizione filo-Ue in quello che Ursula von der Leyen aveva definito "un momento decisivo per il futuro delle relazioni tra Ue e Georgia".

Ma le opposizioni insorgono denunciando brogli mentre si moltiplicano gli appelli alla piazza.

Primo tra tutti quello arrivato dalla presidente georgiana, Salomé Zourabichvili, che si è rifiutata di riconoscere il risultato delle elezioni parlamentari, bollandole come "totalmente falsificate" e puntando il dito su Mosca: il Paese è vittima di una "operazione speciale russa, una moderna forma di guerra ibrida contro il nostro popolo". Gli osservatori dell'Osce, della Nato e del Parlamento europeo denunciano intanto "pressioni sugli elettori", pur sottolineando che i candidati hanno potuto "condurre liberamente la campagna elettorale" e le operazioni di voto sono state "bene organizzate".

Anche a Bruxelles l'attenzione è alta: il presidente del Consiglio Charles Michel ha inserito la Georgia nell'ordine del giorno del summit informale di Budapest, sottolineando che "queste presunte irregolarità devono essere seriamente chiarite e affrontate". Parlando in una conferenza stampa, il capo della delegazione dell'Eurocamera, Antonio Lopez-Isturiz White, ha definito le elezioni una "prova dell'arretramento della democrazia" in Georgia. Ma non ha risposto a chi gli chiedeva se ritenesse il voto "rubato", sottolineando che una tale valutazione non rientrava nei compiti della missione. L'ex presidente filo-occidentale Mikheil Saakashvili, che è attualmente in detenzione, ha tuttavia fatto appello a "manifestazioni di massa" per dimostrare che i georgiani "non tollerano l'ingiustizia". Intanto il primo ministro ungherese Viktor Orban, che si era subito congratulato con il suo omologo georgiano Irakli Kobakhidze per quella che ha definito una "schiacciante vittoria", è atteso domani a Tbilisi per una visita di due giorni. Appena assunta la presidenza di turno della Ue, nel luglio scorso, Orban si era recato a Mosca per un colloquio con Vladimir Putin, e da allora ha continuato a sostenere la necessità di aprire un dialogo con la Russia.

La Commissione elettorale centrale ha reso noto che Sogno Georgiano ha avuto il 54,08% dei voti, aggiudicandosi 91 seggi sui 150 del Parlamento. La somma dei voti dei quattro partiti dell'opposizione che hanno superato la soglia di sbarramento del 5% non va oltre il 37,5%. In un comunicato, la missione di osservatori Osce, Nato e Ue parla di "pressioni sui votanti, particolarmente dipendenti del settore pubblico", che insieme a "un diffuso controllo degli elettori nel giorno del voto, ha suscitato preoccupazioni circa la possibilità di alcuni elettori di votare senza paura di ritorsioni". "Nel 24% delle osservazioni - si legge ancora nella nota - la segretezza del voto è stata potenzialmente compromessa dal modo di inserire le schede nelle urne o dall'allestimento dei seggi". Inoltre, "nella maggior parte dei seggi rappresentanti di partito, soprattutto di Sogno Georgiano, hanno filmato le operazioni di voto e questo, come osservato, ha avuto un effetto di intimidazione". Due dei quattro partiti di opposizione filo-occidentali hanno rifiutato il risultato del voto, definendolo "falsificato". "Non riconosciamo i risultati falsificati di queste elezioni rubate", ha detto la leader del partito Movimento di unità nazionale (Unm), Tina Bokuchava. Mentre la leader del partito Akhali, Nika Gvaramia, ha accusato Sogno Georgiano di "usurpazione del potere e colpo di Stato costituzionale". Il premier Kobakhidze ha parlato invece di "vittoria impressionante", accusando l'opposizione di "minare l'ordine costituzionale del Paese" con il disconoscimento dell'esito del voto. Secondo Kobakhidze, "uno dei fattori più importanti" nell'assicurarsi la vittoria è stato il timore di una guerra. "Se lasciassimo che l'opposizione arrivi al governo, porterebbe il Paese in guerra in una settimana", ha affermato il premier, ribadendo un tema caro alla campagna elettorale di Sogno Georgiano, secondo il quale le forze filo-occidentali vorrebbero spingere la Georgia ad uno scontro con la Russia. Sogno Georgiano, che nel 2012 ha scalzato dal governo l'Unm di Saakashvili - che con Mosca aveva combattuto una breve guerra nel 2008 - è invece accusato dalle opposizioni di avere impresso una sterzata al Paese verso un'alleanza con la Russia.

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