In attesa dell'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, Volodymyr Zelensky fa un nuovo passo in avanti per immaginare la fine del conflitto. Il leader ucraino apre ad un congelamento del conflitto con "la parte non occupata dell'Ucraina subito sotto l'ombrello della Nato", mentre si penserà poi ai territori occupati dai russi: "Possiamo riportarli indietro in modo diplomatico", ipotizza in un'intervista a Sky News.
Zelensky - che sotto l'incalzare dell'avanzata russa nell'est del Paese, ha silurato il comandante delle truppe di terra Oleksandr Pavliuk, in carica per soli nove mesi, nominando al suo posto Mykhailo Drapatyi - rinnova anche la sua volontà di dialogo con Trump: "Voglio lavorare direttamente con lui perché ci sono voci diverse nelle persone che lo circondano. Ed è per questo che non dobbiamo (permettere) a nessuno di distruggere la nostra comunicazione".
Se il presidente ucraino lavora a tenersi stretto il suo principale alleato, la Russia conferma il rafforzamento dell'asse militare con la Corea del Nord dopo gli allarmi lanciati dai Paesi occidentali e da Seul per la presenza di truppe nordcoreane in territorio russo. Mosca e Pyongyang stanno espandendo le loro relazioni "in tutti i settori, compresa la collaborazione militare", ha dichiarato il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, in una visita a sorpresa a Pyongyang.
Incontrando il suo omologo nordcoreano, No Kwang Chol, Belousov ha sottolineato l'importanza del trattato di cooperazione strategica firmato quest'anno tra i due Paesi, che tra l'altro, ha detto, favorirà "un nuovo sistema di sicurezza euroasiatico". Una conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, del fatto che la regione dell'Indo-Pacifico si salda al continente europeo, e con il conflitto in Ucraina, come terreno di sfida globale tra l'Occidente e il fronte dei Paesi che ne denunciano le pretese di egemonia.
A riprova di questo è stata un'esercitazione per il pattugliamento aereo strategico russo-cinese - il nono dall'inizio dell'anno - sul Mar del Giappone, che ha visto impegnati cinque velivoli di Pechino e sei di Mosca e che ha indotto la Corea del Sud a mettere in allarme i suoi jet da combattimento.
Spostandosi in Europa, Richard Moore, il capo dell'MI6, il servizio d'intelligence estero britannico, ha accusato Mosca di avere pianificato "una campagna di sabotaggio incredibilmente audace in Europa". Dopo i massicci bombardamenti con missili e droni sull'Ucraina degli ultimi giorni in risposta all'uso di missili americani e britannici per colpire il territorio russo, il ministero della Difesa ha rivendicato oggi la conquista di un altro villaggio, Vorovskoye, nella regione di Donetsk.
Altri due insediamenti erano stati occupati dai russi nella stessa regione e uno in quella di Karkhiv durante la settimana. Il capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha visitato le cittadine di Pokrovsk e Kurakhhove, nel Donetsk, minacciate dall'avanzata russa. "Continuiamo a contenere il nemico e a infliggergli pesanti perdite", ha assicurato Syrsky. Le forze ucraine sembrano comunque in grado di continuare a infliggere colpi pesanti agli impianti energetici in territorio russo.
Lo Stato maggiore ha detto che per la seconda volta in un anno è stato bombardato il deposito petrolifero Atlas nella regione di Rostov. Secondo la stessa fonte un altro attacco avrebbe distrutto una stazione radar del sistema missilistico antiaereo russo Buk-M3, situata nel territorio occupato della regione ucraina di Zaporizhzhia. Le autorità ucraine hanno intanto annunciato che la Russia ha consegnato i corpi di 502 soldati uccisi al fronte, senza precisare se si tratti di uno scambio o meno. Si tratta del secondo rimpatrio di questo tipo in questo mese: Kiev aveva recuperato i corpi di 563 soldati all'inizio di novembre.
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