"L'Iran appoggerà con forza il governo e l'esercito siriani contro i gruppi terroristici": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, citato dall'agenzia Irna. Ieri Araghchi ha annunciato che oggi avrebbe visitato Damasco per "portare il messaggio" di supporto della Repubblica islamica all'alleato Bashar Al Assad. "E' ovvio che gli Stati Uniti e il regime israeliano sono in combutta con i gruppi terroristici in Siria", in quanto il "regime sionista, dopo il recente fallimento dei suoi obiettivi, cerca di raggiungere i suoi scopi creando insicurezza nella regione attraverso questi terroristi", ha detto.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato oggi che gli Stati Uniti hanno organizzato gli attacchi dei ribelli siriani ad Aleppo e Idlib. "La regione si trova ad affrontare nuovi complotti, compresi i recenti attacchi dei gruppi Takfiri contro il governo siriano", ha detto Araghchi, aggiungendo: "I recenti sviluppi hanno rivelato che questi gruppi terroristici operano sotto il comando degli Stati Uniti".
Attacco aereo russo uccide capo ribelli sunniti in Siria
Secondo l'account X del governo libanese, un attacco aereo russo ha ucciso a Idlib Abu Muhammad al Jolani, capo di Hayat Tahrir al Sham (Hts, Commissione per la liberazione della Siria) sigla che riunisce i ribelli sunniti che hanno attaccato in Siria.
La versione degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti incolpano la dipendenza di Assad da Russia e Iran per la perdita del controllo di Aleppo. "La dipendenza da Russia e Iran della Siria, insieme al suo rifiuto di andare avanti con il processo di pace delineato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Savett - ha creato le condizioni che si stanno verificando ora. Gli Usa - ha precisato poi - non hanno nulla a che fare con l'offensiva, guidata dall'organizzazione terroristica HTS".
Ong, 'Damasco per la prima volta non controlla più Aleppo'
La città siriana di Aleppo, occupata dalle milizie jihadiste filo-turche e in parte da quelle curde, per la prima volta dall'inizio della guerra, nel 2012, "non è più sotto il controllo del governo del presidente Bashar Al Assad": lo ha dichiarato all'Afp il capo della Ong Osservatorio siriano per i Diritti umani, basata nel Regno Unito, Rami Abdel Rahman.
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