Base Usa sotto tiro in Kenya. Tre americani, un militare e due contractor, sono morti durante un attacco di un gruppo di miliziani jihadisti somali del gruppo al Shabaab, legato ad al Qaida, che hanno tentato di occupare la postazione di Camp Simba, nella regione costiera di Lamu. Quattro di loro sono stati uccisi dalle forze americane e kenyane. "I mujaheddin sono entrati nelle linee nemiche, hanno sbaragliato con successo la base militare pesantemente fortificata e ne hanno preso in parte il controllo", hanno annunciato i miliziani in un comunicato sottolineando che "pesanti perdite sono state inflitte alle truppe americane e kenyane". Affermazioni parzialmente smentite da un altro comunicato del generale William Gayler, direttore delle operazioni di Africom (il comando Usa responsabile delle operazioni militari in Africa) secondo il quale, gli Shabaab - che vogliono imporre alla Somalia una versione estrema della sharia, la legge islamica - tendono a esagerare la reale entità delle azioni in funzione propagandistica. Difficile stabilire se l'attacco sia una prima conseguenza dell'uccisione del generale iraniano Qassem Suleimani, ma la sensazione tra i diplomatici è di estrema cautela. Anche perché il confine tra Kenya e Somalia è teatro di costanti scontri tra jihadisti, che sconfinano ripetutamente, e soldati di Nairobi