Più di 4.000 infermieri e
infermiere egiziani hanno ricevuto una formazione professionale
di alto livello grazie a un progetto di cooperazione fra il
governo italiano e quello egiziano implementato dall'Università
di Sassari in partnership con altri enti e ong tra cui
l'Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli (Aispo).
Il dato è stato sottolineato a una conferenza svoltasi oggi
al Cairo per segnare il completamento del progetto triennale
"Supporting to the nursing improvement in three governorates in
Egypt" finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo
sviluppo (Aics) e condotto in cinque dei 27 governatorati
egiziani: inizialmente a Port Said, Ismailia e Sinai del Sud ma
poi, su richiesta del ministero della Salute egiziano, anche in
quelli di Luxor e Assuan.
Partner del progetto, oltre ad Aispo, sono stati anche il
Gruppo San Donato - con l'Ospedale San Raffaele e l'Università
Vita e Salute entrambi di Milano - e l'Associazione bambini
cardiopatici nel mondo ed è stato coordinato in loco da Susanna
Padrini dell'Aics.
L'iniziativa punta ad una formazione di base continua in
ambito infermieristico sulla scorta del "modello italiano", ha
sottolineato all'ANSA il direttore di Aispo, Federico Chiodi:
una "formazione non solo teorica ma soprattutto anche pratica",
condotta ad esempio su "manichini tecnologici" per "consentire
all'infermiere di trattare adeguatamente il paziente", ha
aggiunto. Il finanziamento è stato di circa due milioni di euro
da parte italiana con "cofinanziamento" egiziano e degli enti
partner di "circa un altro milione", ha precisato rispondendo a
domande.
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