(ANSAmed) - IL CAIRO, 22 MAR - Inizia un periodo particolare per quasi due miliardi di persone nel mondo: il mese del digiuno sacro del Ramadan, con tutto il suo portato di preghiere e tradizioni, rinunce e feste.
La ricorrenza ricorda quando nel 610 a.C.
l'angelo Gabriele,
secondo la religione musulmana, è apparso al profeta Maometto
rivelandogli il Corano. Le date di inizio e fine cambiano
costantemente perché l'Islam utilizza un calendario basato sui
cicli lunari, che fa arretrare la ricorrenza di 10 o 11 giorni
ogni anno rispetto a quello gregoriano. L'inizio esatto è
determinato dall'avvistamento della luna in Arabia Saudita
prevista quest'anno la sera di mercoledì 22 marzo con il digiuno
da rispettare a partire dall'alba seguente. Ci sono però
musulmani che seguono le indicazioni leggermente divergenti
dell'autorità religiosa principale della propria setta o Paese.
Dopo il cristianesimo, l'Islam è la seconda religione al
mondo: la diffusa cifra di 1,9 miliardi di credenti rimane
basata su una stima del Pew Research Center del 2010. Circa due
terzi dei musulmani vivono nella regione Asia-Pacifico, in
particolare in Indonesia, che da sola conta più di 209 milioni
di abitanti, il doppio rispetto al più popoloso Paese musulmano
del Nordafrica e Medio oriente, l'Egitto.
Il digiuno diurno - che vieta pure di bere acqua, fumare e
fare l'amore - dura dall'alba al tramonto. La parola Ramadan
deriva dalla radice araba ar-ramad che vuol dire "forte calore",
"torrido", ma quest'anno, almeno nell'emisfero nord, il digiuno
diurno dura meno rispetto a quello degli anni scorsi, più vicini
al solstizio d'estate. Come sempre sono esentati dal digiunare,
fra gli altri, bambini, anziani, malati, donne incinte, con il
ciclo mestruale e durante l'allattamento, persone in viaggio. In
generale, secondo i precetti islamici, il digiuno è necessario
solo se si è in buona salute anche se - assieme a preghiera,
carità, pellegrinaggio alla Mecca e professione di fede - è uno
dei cinque pilastri dell'Islam. La fine del Ramadan è segnata
dalla festa dell'Eid al-Fitr. Ad accompagnare il digiuno non
sono però solo numerose preghiere ma anche una miriade di
tradizioni locali che variano da Paese a Paese. (ANSAmed).