"La Commissione è pronta a prendere in considerazione un'ulteriore assistenza macrofinanziaria se saranno soddisfatte le condizioni necessarie. La prima condizione è l'adozione da parte del Fmi di un nuovo programma di esborso. È essenziale che che ciò avvenga il prima possibile". Lo dichiara il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni dopo l'incontro con il presidente tunisino Kais Saied. "La Tunisia non sarà lasciata sola" ma la visita è stata "anche l'occasione per riaffermare il nostro impegno nei confronti dei valori della democrazia, dell'inclusione e dello Stato di diritto", ha spiegato Gentiloni.
E' stato riprogrammato l'incontro a Tunisi del Commissario Ue per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, con il presidente tunisino Kais Saied. Lo riferisce all'ANSA una fonte vicina alla squadra di Gentiloni, dopo che l'incontro era stato inizialmente cancellato.
In un primo momento sembrava fosse saltato il previsto incontro del Commissario Ue per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, con il presidente tunisino Kais Saied. Il Commissario Ue è a Tunisi per discutere delle riforme socio-economiche previste dal governo nel contesto di una situazione economica difficile e delle modalità di una potenziale nuova operazione di assistenza macrofinanziaria, che la Commissione Ue potrebbe prendere in considerazione se saranno soddisfatte le condizioni preliminari. Durante la sua missione in Tunisia, Gentiloni ha in programma incontri con la premier Najla Bouden, diversi ministri e il governatore della Banca Centrale Marouane Abassi, oltre che con i rappresentanti del settore privato e della società civile.
"Sosteniamo la stabilità economica della Tunisia e quindi sosteniamo la conclusione del programma proposto dal Fmi": così un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha risposto ad una domanda dell'ANSA sulla posizione degli Usa verso il prestito da 1,9 miliardi di dollari negoziato tra Tunisi e il Fondo e sugli sforzi dell'Italia per sbloccare lo stallo. Il dipartimento di Stato e il Fmi avevano sottolineato nei giorni scorsi che Tunisi non ha ancora firmato il pacchetto di riforme cui è subordinato il prestito.