ROMA - Le autorità in Tunisia stanno pensando di costruire nuovi cimiteri per accogliere i resti di migranti annegati in mare nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, che le onde restituiscono alle spiagge tunisine ogni giorno. Le cifre dell'orrore - ricorda il Guardian, che dedica un servizio a questa storia - sono impressionanti: almeno 800 i cadaveri riaffiorati dal mare nel 2022 sulla sola costa di Sfax e già 300 quest'anno, secondo la Mezzaluna Rossa tunisina. Fra i corpi ci sono quelli di donne, anche incinte, e di bambini.
Per ridurre la pressione su ospedali, obitori e cimiteri, i funerali, anche collettivi, vengono tenuti quasi quotidianamente, ma i posti scarseggiano. Il governatorato di Sfax - citato dal Guardian - scrive in una nota che "l'afflusso elevato di vittime ha prodotto un eccesso di 170 copri sulla possibilità di ricezione del dipartimento di medicina legale dell'Università Burghiba", i cui vertici hanno tenuto una riunione con le autorità sanitarie locali per trovare una "soluzione radicale". Fra le ipotesi quella di dotarsi di nuovi mezzi refrigerati per trasportare i cadaveri e di individuare nuovi spazi cimiteriali. L'Unhcr, l'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, stima che dall'inizio del 2023 siano almeno 20.000 migranti partiti dalle coste tunisine diretti in Italia e altri 15.000 dalla Libia.