Il presidente egiziano Abdel
Fattah al Sisi ha graziato un noto attivista politico, Ahmed
Saad Douma, condannato in via definitiva a 15 anni di reclusione
per aver partecipato a scontri avvenuti nel dicembre 2011 tra
l'altro davanti al palazzo del Consiglio dei ministri al Cairo.
L'atto di clemenza contenuto in un decreto e concesso anche
ad altri detenuti viene segnalato su Facebook da Tarek Elawady,
un componente del Comitato per la grazia presidenziale.
Protagonista della rivoluzione anti-Mubarak del
gennaio-febbraio di quell'anno, Douma era in carcere da dieci
anni essendo stato arrestato nel 2013 e condannato a 25 anni di
reclusione assieme ad altri coimputati nel 2015. Il processo
però era stato annullato nel 2017 e nel gennaio 2019 vi era
stata la condanna a 15 anni, confermata nel luglio dell'anno
dopo in Cassazione.
A segnalare la decisione di Sisi di "graziare il giornalista
e poeta Ahmed Saad Doma dopo 10 anni di reclusione" è stato, su
X, anche Patrick Zaki, a sua volta graziato il mese scorso dal
presidente egiziano mettendo fine alla vicenda giudiziaria che
lo aveva tenuto in carcere 22 mesi e sotto processo per altri
19.
Le accuse per Douma e gli altri coimputati erano state fra
l'altro possesso di armi bianche e molotov, aggressione a forze
di sicurezza, incendio dell'Istituto d'Egitto e assalto ad
edifici governativi tra cui quello del Coniglio dei ministri.
L'arresto di Douma, di orientamento laico, era avvenuto
nell'ambito della repressione contro i Fratelli musulmani
cacciati dal potere nel 2013 da una rivoluzione popolar-militare
guidata proprio da Sisi, all'epoca Comandante in capo delle
Forze armate egiziane.
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