E' ancora mistero sulla morte di Mario Paciolla,il dipendente dell'Onu trovato morto il 15 luglio scorso nel suo appartamento di San Vicente del Caguán, nel dipartimento di Caquetà. Le prime informazioni ufficiali dovrebbero essere conosciute questa settimana. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha dichiarato di essere 'al lavoro per avere verità e giustizia'.
In alcune dichiarazioni all'ANSA, l'avvocato della famiglia di Paciolla, Germán Romero, ha spiegato che "i particolari delle indagini" che eventualmente la Procura dovesse comunicargli saranno portati immediatamente a conoscenza del padre e della madre in Italia.
Gli elementi più attesi, ovviamente, riguardano i risultati dell'autopsia, perché si spera che possano chiarire una volta per tutte le cause della morte, in un primo momento attribuite dalla polizia di Caquetá "ad un apparente suicidio", una versione tutta da confermare.
Il legale colombiano ha ricordato che la legge locale definisce "morte violenta" i casi come quello del 33enne napoletano, dato che potrebbe trattarsi di suicidio, di istigazione al suicidio o di omicidio, un dilemma che la Procura è stata chiamata a sciogliere. Purtroppo, ha ancora detto Romero, le cause delle morti violente vengono solitamente risolte dopo molto tempo, dato che le autorità giudiziarie debbono valutare a fondo tutte le ipotesi e stabilire con certezza l'accaduto.
La scorsa settima a il quotidiano El Espectador di Bogotá ha scritto che la sera prima della sua morte Paciolla telefonò al funzionario dell'Onu incaricato della sicurezza a San Vicente, e ha definito questa circostanza come "allarmante". L'avvocato ha sottolineato che la famiglia esige che si chiarisca non solo quello che ha causato la morte dell'italiano, ma anche di far piena luce sulla sua attività come membro della Missione di Verifica dell'Onu degli Accordi di pace fra le Farc e il governo nella zona di San Vicente del Caguán.
Una fonte delle Nazioni Unite in Colombia ha ribadito all'ANSA che l'organizzazione "sta cooperando pienamente con le indagini" della Procura in stretto contatto con l'ambasciata d'Italia, con la speranza che "esse chiariscano la causa della morte del nostro collega e amico Mario Paciolla".