Le temperature alte e i venti sostenuti che si registrano in Cile in queste ultime ore rendono più difficile gli sforzi delle brigate antincendio per contenere le fiamme che stanno devastando quattro regioni del centrosud del Paese.
Secondo le ultime cifre diffuse dal Servizio nazionale per la gestione e prevenzione dei disastri (Senapred) i focolai sono adesso 90 contro i 22 dell'inizio dell'emergenza, solo una settimana fa, mentre il numero delle vittime si mantiene a 24.
Il presidente Gabriel Boric, che per ragioni di sicurezza ha decretato il coprifuoco in alcuni dei municipi più colpiti, ha affermato che i prossimi "saranno giorni molto difficili" sottolineando che "le condizioni climatiche non aiutano".
Sempre secondo dati ufficiali sono ormai più di 360 mila gli ettari di bosco andati in fiamme nelle regioni del Ñuble, Bio Bio, Araucania e Los Lago, circa 500 chilometri a sud della capitale Santiago, mentre sono saliti a 5.500 i senzatetto, con circa 2000 case andate distrutte. Tra le misure adottate dal governo in aiuto alle famiglie colpite dagli incendi un bonus di 1900 dollari, esenzioni fiscali e l'invio di container abitativi.
Il sottosegretario alla Sicurezza, Manuel Monsalve, ha reso noto da parte sua che nel corso dell'ultima settimana sono stati arrestati 28 presunti piromani.