La politica messicana,
che si avvicina alle elezioni grandi della storia del Paese,
con le presidenziali affiancate alle parlamentari e alle
amministrative, è stata scossa da almeno 26 omicidi negli ultimi
mesi. Lo rivela un approfondimento pubblicato dal sito
Aristeguinoticias.
Gli stati più colpiti dalla violenza politica sono l'Estado
de Mexico e il Guerrero, dove il 12 marzo si è aggiunto alla
lista delle vittime il candidato progressista alla carica di
sindaco nel comune di Chilapa, Tomas Morales Patron, ucciso
davanti a casa.
"Stiamo intervenendo dove troviamo zone di insicurezza, ci
stiamo lavorando e garantiremo, come sempre, un procedimento
elettorale pacifico", ha dichiarato la presidente dell'Istituto
elettorale nazionale (Ine) Guadalupe Taddei, aggiungendo che per
il momento l'istituto ha ricevuto 73 richieste di protezione.
In totale, secondo i dati dell'ong Laboratorio elettorale, in
Messico si sono registrati 109 casi di violenza politica,
includendo assassinii, minacce, attentati e sequestri.
Al voto del 2 giugno i cittadini messicani sceglieranno oltre
20mila rappresentanti, dal nuovo Presidente alle giunte
municipali. Il commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk,
pochi giorni prima dell'omicidio di Morales, aveva chiesto al
governo messicano di "proteggere dalla violenza questo immenso
esercizio dei diritti politici e civili".
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