(ANSA) - BRUXELLES, 07 APR - Dopo la decisione dei talebani
di vietare alle donne afghane di lavorare per le Nazioni Unite e
le sue agenzie, fondi e programmi l'Ue, appresa la notizia "con
profondo shock", 'esorta' i talebani "a consentire alle donne di
partecipare in modo equo e significativo alla fornitura di aiuti
e servizi" e chiede che il personale femminile non venga
sostituito. "Qualora le attività non possano essere proseguite
in linea con l'approccio di principio dell'Ue" sul fatto di
"fornire aiuti in modo non discriminatorio, indipendentemente
dal genere, il sostegno a tali attività sarà riconsiderato". Lo
afferma una dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Ue Josep
Borrell.
"L'Ue invita i talebani a mantenere le loro promesse e a
dimostrare la loro capacità di rispettare e tutelare i diritti
umani e di fornire servizi di base all'intera popolazione
dell'Afghanistan, in linea con le loro precedenti dichiarazioni
e promesse", afferma inoltre.
La decisione "decisione discriminatoria dei talebani aggrava
ulteriormente la situazione delle donne e delle ragazze in
Afghanistan e costituisce una violazione del diritto
internazionale sui diritti umani (compresi i trattati di cui
l'Afghanistan è parte) e dei principi umanitari", afferma l'alto
rappresentante. "Questa decisione pone le donne in una posizione
sempre più vulnerabile e ha ripercussioni dirette e pericolose
per la vita, poiché vietare alle donne di lavorare interrompe la
fornitura di aiuti umanitari, bisogni e servizi di base a gran
parte dell'intera popolazione afgana, comprese donne, bambini e
uomini". (ANSA).