Taiwan ha sollecitato la Cina ad "affrontare la realtà" e a rispettare i risultati delle elezioni che hanno visto William Lai, il candidato del Partito democratico progressista nonché attuale vicepresidente, vincere le elezioni presidenziali dell'isola. Il ministero degli Affari Esteri, si legge in una nota, "invita le autorità di Pechino a rispettare i risultati elettorali, ad affrontare la realtà e a rinunciare ai piani di repressione di Taiwan affinché le interazioni positive tra le due sponde dello Stretto tornino sulla strada giusta".
Nel primo commento ufficiale post elettorale, la Cina non ha nascosto il suo disappunto. I risultati rivelano che il Dpp "non può rappresentare l'opinione pubblica tradizionale dell'isola" e "non impediranno l'inevitabile tendenza alla riunificazione della Cina", ha affermato Chen Binhua, portavoce dell'Ufficio per gli Affari di Taiwan.
Poche ore dopo da Pechino sono arrivate anche "solenni dichiarazioni" al ministro degli Esteri giapponese in risposta alle plateali congratulazioni di Tokyo per "le elezioni regionali nell'isola cinese di Taiwan". L'ambasciata cinese nel Sol Levate, in una nota, ha sottolineato che "ciò costituisce una grave ingerenza negli affari interni della Cina, una palese violazione del principio della 'Unica Cina' e una chiara contraddizione con lo spirito dei quattro documenti politici tra Cina e Giappone".
Oggi attesa delegazione non ufficiale degli Usa
Una delegazione non ufficiale inviata dagli Stati Uniti arriverà oggi a Taiwan, all'indomani delle elezioni presidenziali vinte da William: lo ha annunciato l'American Institute in Taiwan.
Composta dall'ex consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley, dall'ex vicesegretario di Stato James Steinberg e dalla presidente dell'American Institute in Taiwan, Laura Rosenberger, la delegazione incontrerà domani "una serie di personalità politiche di primo piano e trasmetterà le congratulazioni del popolo americano a Taiwan per il successo delle elezioni", si legge in un comunicato.
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