(ANSA) - ROMA, 08 FEB - Il ministero degli Affari Esteri del
Kazakhstan ha pubblicato sul proprio sito web informazioni
relative ai "disordini" di gennaio con un ulteriore
aggiornamento, dopo un briefing presso il Servizio centrale
delle comunicazioni tenuto da Rizabek Ozharov, a capo del
Servizio dei procuratori speciali dell'Ufficio del procuratore
generale del Kazakhstan, e Sanzhar Adilov, a capo del
dipartimento investigativo del ministero degli Affari Interni
del Kazakhstan.
"I dati presentati di seguito sono soggetti a modifiche,
mentre l'indagine sui tragici eventi di gennaio continua",
precisa la nota del ministero. "Il gruppo
investigativo-operativo interdipartimentale continua a indagare
su atti di terrorismo e rivolte in 8 regioni: città di Almaty e
regioni di Shymkent, Almaty, Zhambyl, Kyzylorda, Kazakhstan
orientale, Aktobe e Atyrau". "Inizialmente - continua la nota
ministeriale - i manifestanti erano pacifici. Tuttavia,
individui dalle inclinazioni criminali ed elementi teppisti si
sono uniti alla folla. Hanno effettuato saccheggi, danneggiato
edifici, consegnato e distribuito armi rubate, che sono state
poi utilizzate contro agenti di sicurezza e civili".
"Tutte queste azioni coordinate, tra le quali il sequestro
armato e gli attacchi agli edifici degli akimat (uffici del
sindaco), alla residenza presidenziale, al Comitato di sicurezza
nazionale, alla polizia e ad altre strutture, sono ufficialmente
considerati atti di terrorismo. Questi atti non sono stati
condotti da normali cittadini rispettosi della legge", si legge
ancora nella nota, che specifica come "vari gruppi hanno
approfittato dei manifestanti pacifici. Il Kazakhstan ha dovuto
far fronte a un attacco 'ibrido', con il coinvolgimento di
membri armati di gruppi criminali organizzati e di estremisti
religiosi. Lo scopo dei rivoltosi armati era intimidire la
popolazione, destabilizzare la situazione socio-politica del
Paese. L'indagine fornirà risposte su chi è responsabile dei
violenti disordini del gennaio 2022 e chi li ha organizzati. Il
sito 'stopterrorism' ha finora ricevuto 1.672 file dai
cittadini".
Per quanto riguarda le cifre degli scontri, "a oggi, 467
persone sono state arrestate con l'accusa di aver organizzato e
partecipato a rivolte di massa e attacchi terroristici. Sono
stati arrestati 18 membri di gruppi criminali organizzati, 21
persone avevano precedenti penali per omicidio, furto e rapina.
Sono stati arrestati 35 membri di movimenti estremisti vietati.
Sono stati rilasciati da procuratori speciali 76 sospetti da
centri di detenzione preventiva. Il loro arresto è stato
sostituito con un impegno scritto a non lasciare il luogo di
residenza, arresti domiciliari e/o garanzia personale da parte
di terzi. Nel frattempo, 2.548 casi penali sono oggetto di
indagine da parte di funzionari degli organi degli Affari
interni e 887 persone sono state messe in strutture di
detenzione temporanea, delle quali 789 sono state arrestate. Di
queste, 205 sono state precedentemente perseguite, 8 erano
latitanti".
La nota ministeriale aggiunge la presenza di elementi di
supporto quali "filmati delle telecamere a circuito chiuso,
dichiarazioni di testimoni e altre prove" a sostegno dei
procuratori, "secondo cui coloro che sono stati arrestati hanno
commesso gravi crimini". Nella nota si sottolinea inoltre che "è
assicurato un monitoraggio indipendente del rispetto dei diritti
e delle condizioni dei detenuti. I rappresentanti del Meccanismo
nazionale di prevenzione e le commissioni di monitoraggio
pubblico hanno libero accesso a tutte le strutture di
detenzione. Ogni denuncia per abuso ed eccesso di potere è
valutata dal servizio di sicurezza interna del ministero
dell'Interno e dalle Procure speciali".
"Più di 1.500 armi sono cadute nelle mani dei rivoltosi
durante i disordini - continua la nota ministeriale del
Kazakhstan -. Finora, le forze dell'ordine si sono impossessate
di 967 armi. Le forze dell'ordine stanno adottando misure per
confiscare e restituire le armi. Sono state consegnate
volontariamente 65 armi". "Il Comitato per la sicurezza
nazionale (KNB) sta indagando su casi penali di alto tradimento
e tentata presa del potere. Finora sono stati arrestati l'ex
presidente del KNB, Karim Massimov, e i suoi due vice. Il primo
vicedirettore del servizio della forza speciale 'A' della KNB e
il capo del centro del servizio menzionato sono stati arrestati
con l'accusa di abuso di potere. Nell'interesse della sicurezza
nazionale - conclude la nota - non vengono divulgati i dettagli
dell'indagine sui casi penali di alto tradimento e di tentata
presa del potere con la forza". (ANSA).